Di Leonardo Pastorello
Nell’era dell’industria 4.0, assistiamo all’estinzione di numerose professioni: a partire da quelle artigianali per arrivare anche a quelle di carattere intellettuale.
Le nuove protesi antropomorfiche di cui disponiamo non solo stanno drasticamente modificando le nostre percezioni, ma soprattutto stanno mettendo in atto un mero rovesciamento delle nostre facoltà cognitive.
In queste calde giornate che anticipano l’autunno, in cui una nuova maggioranza di Governo ha preso forma, spero che mi sia concesso rilanciare un’importante domanda posta da Umberto Eco qualche anno fa: qual è la nuova missione della didattica di fronte al legame quasi viscerale tra l’uomo e la tecnica?
Eco suggerirebbe ai nuovi – e agli aspiranti – docenti di educare i discenti al corretto uso del web, al fine di selezionare criticamente le fonti e di padroneggiarle in un ordine di senso virtuoso.
Indubbiamente anche Umberto Galimberti – filosofo, saggista, psicoanalista, docente universitario – affermerebbe che l’assenza di un’etica sentimentale sia dovuta per due ragioni: in primo luogo, la crisi della comunicazione all’interno dei nuclei familiari; in secondo luogo, la degenerazione della scuola pubblica, subordinata dai vari esecutivi alla scuola privata, quest’ultima sempre finanziata da fondi pubblici.
Di fronte alla distruzione di quel luogo d’incontro – laico, facilmente fruibile, fondamentale – che dovrebbe essere la scuola, assistiamo al declino dell’educazione civica e all’emersione di una nuova figura dell’adulto, il quale oggi risulta essere più infantile di un infante.
Ai novelli genitori chiedo una cortesia per il bene dell’umanità: i pargoli non vanno parcheggiati a terzi a tempo indeterminato; quei terzi non sono soltanto esseri umani esterni alle vostre famiglie, ma sono anche consoles, TV, tablets.
Da digital native, vi imploro di raccontare una favoletta, una storiella, di fare quattro tiri a pallone, di fargli amare la musica, la poesia, la filastrocca, il teatro.
In altri termini, fategli prendere cura dei loro sentimenti.
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