di Giuseppe Giannavola

E finalmente il giorno è arrivato. Pensato. Progettato. Agognato. Desiderato. Certo ne è passato del tempo. Tre anni e sette mesi non sono proprio pochi. Tante sono state anche le difficoltà che ho dovuto affrontare. La burocrazia poi, non ne parliamo. Comunque l’importante è avere raggiunto l’obiettivo. E così venerdì scorso ho aperto i battenti. C’era parecchia gente, devo dire che un po’ me lo aspettavo. In tanti sono venuti a salutare , curiosare, a vedere chi c’era e a farsi vedere . Mi sono messo lì a osservare gli sguardi, a indagare le espressioni, a studiare i comportamenti. Ho cercato di cogliere gli attimi più intimi e curiosi di questa loro visita, le reazioni più vere. Voglio capire se tutto quello che ho preparato potrà piacere davvero, non subito magari , ma col tempo. Ho bisogno di rendermi conto se loro mi hanno capito veramente e che tutto questo è solo in parte per me. Che certamente nel mio genere sono unico , ma non voglio essere il solo. Così mentre loro sbirciavano dappertutto, io sbirciavo loro. “Questa è una cosa meravigliosa”.

“Guarda che bella che è”

“Cuminà un manicomio qua Lorenzo “

“Grazioso cose giuste “

“Speriamo ne facciamo altri”

“Questo posto è una figata”. Mi presento. Io sono Spazio.

Spazio Pitta. La casa museo e cocktail bar di Lorenzo Ciulla.