di Giulio Scarantino
Lo sguardo profondo e oltre le barriere disegnato dall’artista Stefano Caruano torna a scrutare i pensieri della città di Caltanissetta, è lo sguardo di Sicilia dunque Penso all’ottava edizione del Festival della Letteratura.
Torna per un nuovo viaggio nel mondo dell’inchiostro che prende forma, dei pensieri che diventano parole e carattere su stampa. Dopo l’infinita parentesi ancora non chiusa della pandemia, dopo il più lungo percorso del caro amico Stefano Caruano.
Anche nel suo ricordo, torna Sicilia dunque Penso per l’ottava edizione che ha scelto come leitmotiv il tema “ Percorsi”, parola che allude al movimento, ad una distanza da coprire per giungere ad una meta nuova, sconosciuta.
Il festival che sarà il 15-16-17 settembre nel cortile di Palazzo del Carmine, offre tre giorni di straordinaria immersione nell’oceano della letteratura, dove ognuno avrà la possibilità di compiere il proprio percorso, perché quest’ultimo può essere fisico, metaforico, letterario, fantasioso, simbolico ma ciò che lo rende realmente tale è la sollecitazione della ricerca, l’arricchimento della vita attraverso la stimolazione di differenti modi di pensare.
In queste tre giornate le differenti anime che interverranno porteranno in un luogo emblematico della città, l’atrio della Casa Comunale, un pieno di cultura. Un’onda di pensieri ed emozioni che travolgerà il cuore della città, simbolo della cultura che occupa prepotentemente la sede fulcro delle istituzioni della città di Caltanissetta.
Ad aprire la manifestazione sarà il giornalista Nunzio Primavera che con il suo romanzo L’Oliveto delle monache, edito da Pendragon, con il primo percorso in un luogo suggestivo e carico di storia al centro di una vicenda dai toni verghiani. La prima giornata si concluderà con l’intervento di una delle voci più rappresentative e apprezzate del mondo letterario, la scrittrice Romana Petri con il suo ultimo romanzo “La Rappresentazione”, pubblicato da Mondadori. Ancora una volta lo sguardo acuto della Petri si rivolge alla famiglia e ai suoi legami indissolubili. Il 16 settembre in anteprima nazionale Massimo Maugeri, giornalista, scrittore e fondatore del blog Letteratitudine, presenterà Il sangue della montagna, per La Nave di Teseo, in cui l’Etna fa da sfondo ad un potente affresco familiare. Dall’Etna ci sarà un salto alla Palermo dell’800 con lo storico dell’arte Claudio Gulli e con il suo romanzo, La collezione Chiaramonte Bordonaro, Officina Libraria, alla scoperta di una figura d’eccezione del collezionismo italiano, il senatore Gabriele Chiaramonte Bordonaro. Per l’ultimo giorno Il medico e scrittore Luciano Ricifari racconterà in Storie di lato, Albatros, l’esistenza semplice ed emozionante di persone comuni. Il festival terminerà con il successo letterario, Le Gattoparde della scrittrice e giornalista Stefania Aphel Barzini, edito da Giunti per un ultimo percorso nell’atmosfera trasognata di Villa Piccolo in cui Agata Giovanna ricostruisce la storia della sua famiglia attraverso le vicende delle donne che ne hanno fatto parte.
Con l’ottava edizione del Festival di Sicilia dunque Penso si consolida un percorso di crescita della manifestazione che si è arricchita negli anni della collaborazione di molte persone, ciascuna delle quali ha contribuito con la sua presenza a rendere il progetto sempre più ambizioso ed affermarsi come elemento unificatore delle spinte positive presenti in città e che ne costituiscono la vera identità.
(Articolo pubblicato su La Sicilia)

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