di Luigi Garbato
Sabato 24 luglio l’Italia ha ottenuto il suo 57° sito riconosciuto come patrimonio dell’umanità dall’UNESCO: Padova Urbs Picta. Giotto, la Cappella degli Scrovegni e i cicli pittorici del Trecento. Gli altri due siti riconosciuti nel 2021 sono Montecatini Terme, inserita nel circuito delle «Great Spas of Europe» (Grandi terme d’Europa), e i portici di Bologna, per un totale di 58 siti UNESCO.
Il progetto “Padova Urbs Picta” riunisce lo straordinario capolavoro pittorico che Giotto ha realizzato a Padova tra il 1303 e il 1305 e altri sette cicli di affreschi del XIV secolo.
Padova infatti è una “città dipinta” sin dal Trecento quando sotto la Signoria dei Carraresi, che garantì alla città un lungo periodo di ricchezza economica e vivacità culturale fino al 1405, operarono numerosi artisti quali Giotto e altri suoi emulatori.

Gli affreschi della Cappella degli Scrovegni, con le straordinarie scene della vita di Maria e di Gesù dipinte con grande realismo e spazialità da Giotto nel pieno della sua maturità artistica, fecero da modello stilistico e iconografico per la decorazione ad affresco di altri edifici padovani: la Chiesa degli Eremitani con gli affreschi di Guariento e Giusto de’ Menabuoi; il Palazzo della Ragione con uno straordinario ciclo astrologico ispirati agli studi dello scienziato Pietro d’Abano; il Battistero del Duomo riccamente affrescato da Giusto de’ Menabuoi; la Cappella della Reggia Carrarese – splendida “insula” di cui oggi rimangono poche testimonianze – decorata da Guariento; la Basilica di Sant’Antonio con le cappelle decorate da Giotto, Giusto de’ Menabuoi, Altichiero da Zevio e Jacopo Avanzi; l’Oratorio di San Giorgio affrescato da Altichiero da Zevio; infine l’Oratorio di San Michele decorato da Jacopo da Verona.
Nei principali luoghi storici della città di Padova, espressione del potere politico e religioso, si può ammirare senza soluzione di continuità un linguaggio figurativo nuovo strettamente legato a Giotto che “non solo influenzò Padova per tutto il XIV secolo, ma costituì la base ispiratrice per secoli di lavori di affresco nel Rinascimento italiano e oltre”. (cit. motivazioni del riconoscimento UNESCO). Ma Padova, che vanta – tra le poche al mondo – un altro sito riconosciuto come patrimonio dell’umanità dall’UNESCO, l’Orto Botanico dell’Università degli Studi di Padova, custodisce all’interno dei suoi palazzi e delle sue chiese altre preziose testimonianze pittoriche ad affresco legate alle epoche successive.
Il Quattrocento è tragicamente rappresentato dalla Cappella Ovetari, affrescata da Andrea Mantegna con le storie di San Giacomo e di San Cristoforo nella Chiesa degli Eremitani ma distrutta quasi totalmente durante i bombardamenti del 1944.
Il Cinquecento è un altro secolo cruciale per l’affresco a Padova: sulla scia del giovane Tiziano, impegnato nella decorazione della Scuola del Santo, furono realizzati in città straordinari cicli di affreschi da Domenico Campagnola, Girolamo dal Santo, Stefano dall’Arzere, Gualtiero Padovano e Lambert Sustris. A questi maestri si deve la decorazione della Scuola del Santo, della Sala dei Giganti al Liviano, e di numerosi oratori della città (San Rocco, Redentore, San Bovo).

Tra il Seicento e il Settecento sono state realizzate le decorazioni di chiese e palazzi storici, alcuni appartenenti oggi all’Università di Padova, quali Palazzo Cavalli, con il ciclo ovidiano di Michele Primon, e Palazzo Maldura.
All’Ottocento risalgono le decorazioni in stile eclettico del piano nobile del celebre Caffè Pedrocchi e gli affreschi di Palazzo Zabarella in cui si può riconoscere la mano di Francesco Hayez, celebre autore del “Bacio” della Pinacoteca di Brera.
La storia lunga 7 sette secoli dell’affresco a Padova si conclude – per il momento – nel Novecento con le straordinarie decorazioni dei palazzi universitari progettati negli anni Trenta e Quaranta da Giò Ponti, Palazzo Bo e Palazzo Liviano, e di alcune cappelle della Basilica di Sant’Antonio.
In conclusione, a chi volesse fare un viaggio nella storia dell’arte pittorica ad affresco, dal XIV al XX secolo, entrando in contatto con alcuni degli autori più celebri al mondo – Giotto, Mantegna, Tiziano, Ponti – non resta che visitare Padova!
Commenti recenti