di Luigi Garbato

Dopo quasi un anno dall’inaugurazione della mostra informativa sul Percorso dei Principi, il Museo Diocesano di Caltanissetta e il Parco culturale ecclesiale Terre di Sicilia riprendono le fila di questo progetto volto alla conoscenza e alla promozione del territorio diocesano.

Mettersi in viaggio tra le colline sinuose del territorio nisseno, tappezzate di campi di grano, vigneti, uliveti, vuol dire imbattersi in castelli arroccati, masserie isolate e paesi dal fascino antico e nobile, capaci di narrare la storia inaspettata di una Sicilia autentica, ricca di storia, arte, cultura, tradizioni e prelibatezze enogastronomiche.

Sono i paesi di una sorta di museo diffuso, il Percorso dei Principi, fondati nel cuore del nostro territorio tra la seconda metà del XVI secolo e la prima metà del XVIII, in virtù della licentia populandi concessa dai sovrani e dai viceré di Sicilia ai signori proprietari dei feudi.

Il privilegio fu accordato dal governo spagnolo per fronteggiare il processo di urbanizzazione e il conseguente abbandono repentino e di massa delle campagne, che era avvenuto in quei decenni impoverendo la produzione di quel prezioso lembo di Sicilia considerato il granaio del Mediterraneo.

I Signori fondatori edificarono in ogni nuovo insediamento il Palazzo Signorile e la Chiesa Madre, alla quale donarono vasi sacri d’oro e d’argento, suppellettili per il culto, immagini sacre e altre preziose opere d’arte commissionate ad artisti che operavano a Palermo, dove i principi avevano il loro palazzo e la loro residenza. “Fu come una dote sponsale data alla nuova comunità. La chiesa, come una sposa novella, segno unificante di quella comunità, appariva come una sposa bella, ornata dei gioielli della dote. In alcuni casi i principi ottennero per la nuova chiesa le reliquie di un santo”: con queste parole Padre Speciale, fondatore del Museo Diocesano, descriveva la sua idea originale del Percorso dei Principi.

Il Museo Diocesano ha in animo di dare corpo all’idea di padre Speciale e ripercorre le orme di tali nuove fondazioni con la volontà di indagare, far conoscere e valorizzare il patrimonio di conoscenze che gli storici locali coinvolti nel progetto hanno restituito alle comunità con il loro appassionato lavoro di ricerca.

Oltre alla mostra di pannelli informativi dello scorso settembre 2020, allestita in occasione delle Vie dei Tesori, il Percorso dei Principi da non molto è promosso anche attraverso un accattivante progetto grafico su Instagram che, a tappe, farà scoprire, settimana dopo settimana, i 13 paesi coinvolti nel percorso: Acquaviva Platani, Bompensiere, Campofranco, Delia, Marianopoli, Montedoro, Resuttano, San Cataldo, Santa Caterina Villarmosa, Serradifalco, Sommatino, Vallelunga, Villalba. Questo progetto grafico è curato dallo staff The Nissener, un gruppo di giovani nisseni conosciuto in città grazie all’omonimo profilo Instagram attraverso cui propone ogni settimana, per tutto il 2021, una copertina dalla veste grafica originale “per promuovere, far conoscere e divulgare al mondo intero l’amore, la tradizione e le curiosità della propria città”.

Le tappe del Percorso dei Principi non saranno promosse solo sui social ma sono tappe anche in senso reale perché lo scopo del percorso è quello di generare suggestioni che stimolino il desiderio di visitare questi più o meno piccoli centri, così prossimi e al tempo stesso poco conosciuti. Brevi viaggi nell’entroterra nisseno alla ricerca dei segni e delle testimonianze nell’arte, nella cultura, nell’artigianato, nella cucina tradizionale e in un patrimonio immateriale profondamente radicato nella vita collettiva, che oggi si offre ai viaggiatori come un’esperienza umanizzante di contemplazione, riflessione e profondità, una sosta feconda di respiro spirituale e culturale.

Nelle sale del Museo Diocesano, oltre alla mostra di pannelli illustrativi ancora visitabile, sono disponibili per chi fosse interessato gli opuscoli informativi dedicati al Percorso dei Principi.