di Giulio Scarantino

In questi giorni la città di Caltanissetta sta affrontando uno dei momenti più difficili dall’inizio della pandemia, la variante inglese incute timore e i contagi negli ultimi giorni sono cresciuti in maniera considerevole. La terza ondata non è stata clemente, forse sarà stata anche la percezione a febbraio dell’eccesivo sacrificio pagato durante i giorni di zona rossa e arancione della Sicilia, oppure le due settimane di giallo e di sole di fine febbraio e inizio marzo, che in molti hanno sperato un inizio di primavera più dolce rispetto ad un anno fa.

Così non è stato e ci ritroviamo di nuovo a stringere i denti dopo un anno esatto dall’inizio della pandemia che sembra non finire più. Il virus sarà variato ma le reazioni al momento difficile non sembrano essere cambiate, soprattutto il panico contagioso come sempre, quasi quanto la variante inglese. Ecco che nelle prime ore della giornata uggiosa di ieri iniziano a venir fuori da gruppi whatsapp e passaparola drammatiche notizie: ” ATTENZIONE il negozio in via vattelapesca di Tal dei Tali chiuso per COVID-19, il negozio di Tizio e Caio ecc” , dopo qualche ora arrivano anche i rinforzi. “Anche il panificio di Sempronio è chiuso per covid19, la variante inglese dilaga in tutta la città”. Ovviamente in poco tempo i messaggi fanno il giro della città, arrivando anche ai diretti interessati costretti addirittura a dover scrivere su Facebook il loro stato di salute e smentire le false notizie.

A proposito abbiamo sentito Carla, proprietaria insieme alla sua famiglia della tabaccheria Piemonte, che ha dovuto smentire sui social le false notizie : ” Ad un certo punto ho ricevuto tantissime chiamate di amici e parenti per sapere della mia condizione di salute, mi hanno girato i messaggi dove veniva riportato che la tabaccheria era chiusa per COVID-19, ho sentito anche un messaggio vocale di un donna che elencava diverse attività. Molte notizie si sono concentrate sulla parte della città di Via Libertà, Viale della Regione e più in alto ancora. Non so perché sia successo proprio a noi, non credo per qualche ragione particolare. Forse qualcuno è passato nell’orario di chiusura e ha dedotto questa cosa. Non saprei dirti. Sicuramente dispiace tutto questo però prima ancora che noi comunicassimo su facebook che non c’era nulla di vero, tante persone, amici e clienti affezionati ci hanno difeso. Forse perché sanno come lavoriamo o semplicemente perché già un anno fa erano successe situazioni di questo tipo, non ci sono cascati. Insomma il panico non ha preso il sopravvento e non abbiamo subito ripercussioni. Ad ogni modo mi sono sentita in dovere di condividere su Facebook tutte le comunicazioni di miei colleghi inseriti nell’elenco che hanno smentito le false notizie. Non c’è nulla di male se un’attività chiude per il Covid-19 e può capitare a chiunque però quando una notizia è falsa credo sia giusto dirlo”.

Così Carla, con lo stesso mezzo che aveva generato la diffusione della falsa notizia, si è prestata ad un’attività quasi di “organo di stampa” condividendo a sua volta le smentite alla spicciolata pubblicate dai colleghi e dimostrando l’infondatezza del messaggio. Vedi le smentite di: Lidl, Gruttadauria, Tabaccheria Sardella,

Eppure il panico è in grado non soltanto di prendere il sopravvento ma di generare anche la pericolosità intrinseca del “gioco del telefono senza fili” quando l’oggetto delle comunicazioni sono informazioni così delicate. A farne le spese è stata anche la Macelleria Stella, in realtà non menzionata nell’elenco contenuto nei messaggi incriminati, ma che per svista ed erronee deduzioni di qualcuno è finita nel calderone delle attività infondatamente considerate chiuse per Covid-19.

Abbiamo raccolto a proposito il commento di Anna: ” Inizialmente non abbiamo dato peso al messaggio perché non eravamo stati menzionati, poi dopo hanno iniziato a chiedere il nostro stato di salute con chiamate e messaggi. Addirittura la voce è arrivata anche ad un nostro fornitore. Non sapevamo se comunicare qualcosa perché nel nostro caso è stato un errore nell’errore, però ieri pomeriggio non abbiamo lavorato come un solito sabato. Quindi ieri sera abbiamo dovuto comunicare su facebook che stiamo bene. Speriamo che la nostra smentita possa rassicurare le persone. Vedremo nei prossimi giorni.”