di Giulio Scarantino
Tra le proposte del Premio Strega 2021, una piacevole sorpresa è trovare Il grande me di Anna Giurickovic Dato pubblicato con Fazi editore. La giovane scrittrice siciliana, al suo secondo romanzo, è stata selezionata e proposta del critico letterario, saggista e giornalista nonché fondatore nei primi anni Sessanta, insieme a Edoardo Sanguineti e Umberto Eco, il Gruppo 63. Il critico letterario ha così motivato la sa scelta:
«Scrittrice di evidente talento, ricchezza di linguaggio, capacità di discorso, un impasto disseminato di ragione e di sentimento, sgarbati preziosismi stilistici… Se pur scritto in prima persona è oggettivo e una confessione. Sa parlare d’altro (degli altri) e di sé. Attraversato da un intreccio di amore e di rifiuto, di comprensione e rabbia (per lei capisaldi della vita). Come si fa a non amare (e leggere) Il grande me?».
Il grande me è un romanzo che acquisti già dalla copertina dall’intrigante grafica curata come sempre con gusto da Fazi editore e la curiosità che suscita la scrittrice emergente. Per lei il primo romanzo è stato La figlia femmina ( che potete trovare anche su Amazon Unlimited), un esordio epifanico che lancia la giovane siciliana nella scrittura cruda e nuda, tanto vera quanto tagliente, arrivato finalista al Premio Brancati 2018, ed è stato tradotto all’estero in cinque paesi tra cui Francia, Germania e Spagna, ottenendo un largo successo di critica e pubblico . Ne Il grande me però lo stile è ripreso ed arricchito magistralmente, aggiudicandosi l’ingresso ufficiale nel mondo delle letture crude, sincere, a tratti destabilizzanti di cui però non puoi fare a meno. Insomma nella sfera della fastidiosa curiosità della tristezza, nella vertigine della drammaticità quella che per Milan Kundera è qualcosa di diverso dalla paura di cadere. La vertigine è la voce del vuoto sotto di noi che ci attira, che ci alletta, è il desiderio di cadere, dal quale ci difendiamo con paura. Così il romanzo di Anna Giurickovic Dato ti attrae, nonostante dalla prima pagina sia un pugno allo stomaco , tenendoti attaccato ad un filo dalla vertigine, in equilibrio dal desiderio di cadere. Poi quando finisci ti accorgi che era soltanto vita. Perché prima o poi arriva per tutti il giorno in cui i figli diventano padri e i padri diventano figli. Non è dolore, è solo vita.
Una sorpresa piacevolmente fastidiosa è Il grande me di Anna Giurickovic Dato, nata a Catania nel 1989 e adesso vive tra Roma e Parigi. Qui per scoprire la trama
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