di Danilo Napoli

Il 24 gennaio di ventisette anni fa si spegneva a Roma Rosario Assunto, filosofo siciliano, uno dei più grandi e influenti pensatori del secolo scorso. Ha dedicato la sua vita alla filosofia, in particolar modo la sua riflessione si concentrò sull’estetica del paesaggio e del giardino, divenendone il maggior esponente e punto di riferimento a livello internazionale. Anticipatore di alcuni concetti sul paesaggio che solo molto tempo dopo la società ha assorbito. Vedeva nella natura il divino, essa contribuiva, per lui, alla visione artistica, estetica del Paese, gli oggetti reali considerati come immagini d’arte. Grazie a lui e ai pensieri che ci ha lasciato, abbiamo potuto aprire importanti dibattiti sull’ambiente e sull’importanza di tornare a considerare il paesaggio una risorsa, ponendoci dunque quesiti sulla sua tutela e conservazione. Autore di numerose opere, tutte di notevole importanza per la rinascita culturale dell’Italia del dopoguerra.

Assunto è nato in un vicolo, come lui stesso raccontava nel 1986, in una lettera, all’amico nisseno Alfonso Campanile, in via Colasberna a Caltanissetta, in un fabbricato con la lapide in memoria di Pier Maria Rosso di San Secondo, altro grande intellettuale nisseno subito precedente a lui. Oggi quello stabile vicino la chiesa di Santa Lucia è quasi del tutto abbandonato. Si può dire sia il simbolo della memoria collettiva che ha trascurato l’immensa figura di Rosario Assunto. Si, perché la città che ha dato i natali a questo nobile e fondamentale pensatore del Novecento, lo sta dimenticando o forse lo ha già dimenticato. A Roma e Palermo ci sono delle strade a lui intitolate, a Caltanissetta solo il Liceo Artistico regionale, nato qualche anno fa. Eppure nella sua altissima esistenza Assunto non ha mai dimenticato la città che lo formò, che gli diede gli impulsi necessari a formarsi come persona e come finissimo intellettuale. Durante gli anni del liceo era parte attiva di quel cenacolo spontaneo, sorto a Caltanissetta, che vedeva la cittadina pullulare di intellettuali. Si confrontò e strinse amicizie con il già citato poeta Alfonso Campanile, Pompeo Colajanni, l’appena scomparso Emanuele Macaluso e Leonardo Sciascia, che Assunto conobbe direttamente tra il 1939 e 1941 durante le lunghe passeggiate didattiche, che era solito fare col professor Luca Pignato. Questa delle passeggiate tra docente e alunno è una tradizione che risale all’antica Grecia e che nella “piccola Atene”, così come fu definita Caltanissetta da Sciascia, era una prassi consueta. In questi percorsi potevano riconoscersi, accanto ai giovani studenti, personalità come: Aurelio Navarra, il preside Luigi Monaco o Giuseppe Granata. Più defilato invece stava Vitaliano Brancati. Quella era la Caltanissetta anche della rivista “la Galleria”. Diretta da Sciascia e dove Assunto iniziò a scrivere i suoi primi saggi, accanto ad autori come Pasolini, Leonetti e Bevilacqua. Trasferitosi a Urbino dove insegnò estetica e a Roma poi dove invece insegnò storia della filosofia, ebbe l’occasione di intraprendere rapporti con intellettuali del calibro di Umberto Eco e Carlo Argan, suo caro e stimato amico, seppur non ne condivideva le scelte politiche. Rosario Assunto ci ha lasciato un pensiero altissimo, che fa parte del patrimonio culturale mondiale. Ha scoperto che la contemplazione della natura, del paesaggio e la creazione del giardino sono la più alta forma di comunicazione col divino. “Il giardino – come dice il filosofo – è innanzitutto luogo dell’anima, contemplazione, esperienza estetica”. Ma è anche preghiera speciale perché si dialoga col divino vivendo l’emozionante esperienza della certezza di essere ascoltati. Il Giardino siamo noi quando palpitiamo all’unisono con lo Spirito Assoluto.

Sembra dunque quantomeno bizzarro che sia caduto nel dimenticatoio e che neanche i suoi concittadini siano riusciti rendere merito a un loro fratello così illustre.  Per fortuna nel capoluogo nisseno ci sono alcuni cittadini, esponenti di quella piccola fetta di cittadinanza attiva, che in passato si sono mossi nel nome di Assunto. A farlo è stata sicuramente la Dott.ssa Marisa Sedita, che nel 1996 organizzò un convegno in memoria del filosofo, al liceo classico “Ruggero Settimo”  scuola che lui stesso si pregiò di frequentare. Lì fu allievo del già citato Luca Pignato, filosofo poeta e saggista, che fu forse il primo maestro del giovane Assunto. Anche il presidente regionale di Italia Nostra, Leandro Jannì, ha scritto e fatto appelli affinché la figura dell’intellettuale nisseno venga riconosciuta per ciò che merita.

Negl’ultimi anni poi, il docente di storia e filosofia Salvatore Farina ha preso particolarmente a cuore la questione. Si è speso con tutto il suo sentimento, per far comprendere ai propri concittadini l’importanza che Assunto può ricoprire tutt’oggi per Caltanissetta. “Il suo triste primato – afferma il prof. Farina –  ultima nella classifica del Sole 24 ore, ha certamente un collegamento con l’intellettualismo etico socratico. Il filosofo greco sosteneva il ruolo fondamentale che svolge la Filosofia nella ricerca del Bene: infatti, dove domina l’ignoranza regna il malessere. E Caltanissetta soffre di questo male che si manifesta nel suo provincialismo e analfabetismo delle proprie risorse culturali. È inaccettabile che nelle sue librerie non si trovi neanche un volume di Rosso di San Secondo né di Rosario Assunto. Rosso di San Secondo e Rosario Assunto aspettano ancora di essere amati dai propri cari concittadini. I docenti di Italiano e di Filosofia della Città se ne dovrebbero fare carico curando magari delle pubblicazioni ad hoc cofinanziate dalle scuole e dal Comune”. Salvatore Farina ha in mente un progetto, proposto già al comune, che potrebbe invertire questa triste tendenza e finalmente dare merito e giusta memoria alla figura di Assunto. Si tratta della creazione del parco filosofico “Il giardino di Sofia”, luogo individuato nel parco Palmintelli e che diventerebbe uno spazio interamente dedicato alla filosofia, con istallazioni richiamanti i maggiori filosofi della storia e il loro pensiero. Ci sarebbe una parte dedicata a Rosario Assunto ovviamente, anche perché essendo un giardino si presta benissimo al suo pensiero. Il prof. Farina ha la volontà di affidarlo, una volta completati i lavori, a una cooperativa di giovani laureandi o laureati, con conoscenze anche minime in filosofia, che una volta formati potranno fungere da guide e da gestori. Coadiuvati inizialmente dall’associazione culturale “Rosario Assunto” che gestirebbe le fasi iniziali e fondanti del progetto. Aprire il “Giardino di Sofia” a Caltanissetta in quello spazio verde, proprio in mezzo la città, sarebbe un atto di coraggio e lungimiranza straordinario, oltre che un modo per, finalmente, rendere omaggio al nisseno Rosario Assunto. Anche le istituzioni devono mostrarsi in grado di credere alla realizzazione del parco filosofico, sia la Soprintendenza che l’amministrazione Gambino devono fare il loro affinché un così nobile progetto veda la luce.

Articolo pubblicato su La Sicilia