di Giulio Scarantino (Articolo pubblicato su La Sicilia)

Il rapporto Migrantes del 2020 ha evidenziato ancora una volta la drammatica condizione della città di Caltanissetta, come terra (Land) da cui fuggire (Escape). Con queste due parole, la terminologia inglese, sembra suggerire una soluzione alla condizione che stiamo vivendo. Infatti se uniamo terra (Land) con fuga (Escape), ma eliminiamo la “E” di “emigrazione”, viene fuori il termine “Landscape”, che in italiano significa “Paesaggio”. Forse questo gioco di parole vuole suggerirci una riflessione per individuare una “via di fuga” dalla maledizione che sembra averci colpito, quella di essere soltanto una terra da cui fuggire. Forse è proprio il “paesaggio”, nella sua accezione più ampia la via di fuga dalla fuga. Ad esempio partendo dalla consapevolezza dell’incedere della desertificazione che deturpa irrimediabilmente il patrimonio naturalistico del nostro territorio; ma anche la valorizzazione del patrimonio paesaggistico che offre l’entroterra così come il patrimonio enogastronomico e agroalimentare che le nostre coltivazioni offrono.

In questo senso è bene raccontare le novità di una città che sembra aver fatto passi avanti verso la via di fuga indicata nelle righe precedenti: la valorizzazione del paesaggio. Per primo merita particolare attenzione l’iniziativa del giovane nisseno Giovanni Balbo, con il gruppo di appassionati “Gira Vota e Firrìa, Sentieri e Natura” costantemente aggiornato sulla pagina Facebook.  Giovanni Balbo è una guida naturalistica di Federescursionismo che ha raccontato la sua esperienza e il suo sogno: “L’obiettivo è quello di portare l’escursionismo nella cultura dei nostri concittadini, aumentare la consapevolezza dei più giovani al patrimonio naturalistico che possediamo mostrando i tesori nascosti della nostra terra. Forse solo conscendo possiamo tutelare e preservare ciò che ci è rimasto”. Le prime uscite del gruppo sono state molto partecipate nonostante la cultura del trekking non sia particolarmente diffusa nel nostro territorio, soprattutto grazie alla passione di Giovanni “Non so dire precisamente da quando è iniziata la passione per le escursioni, fin da piccolo nelle passeggiate con mio padre ho avuto la fissazione di andare sempre in alto nelle nostre colline. Forse posso dire quando l’ho messa in atto. Da un post di facebook su dei percorsi sull’Etna ho avuto la spinta per provare alcune esperienze immerso nella natura. Sono partito da solo per scoprire la sensazione, e ho capito che il contatto con la natura incontaminata mi ha dato delle emozioni che non avevo mai provato nella mia vita quotidiana. Così sono andato sempre più in alto come volevo fare da bambino, fino ad arrivare alle Tre Cime di Lavaredo. Ad un certo punto ho capito che quelle emozioni volevo condividerle con le persone più care, donare agli altri quelle sensazioni che stavo provando. Da quel momento ho seguito il corso per diventare guida naturalistica e oggi sono qui a rivelare il mio segreto ai miei concittadini.”.

Sulla scia delle iniziative finalizzate alla valorizzazione del patrimonio naturalistico e paesaggistico è nata anche l’associazione culturale e turistica “Inner Sicily”, che si pone come obiettivo quello di valorizzare il territorio della Sicilia interna attraverso il turismo esperienziale, relazionale, enogastronomico, naturalistico, culturale, genealogico e sportivo. I fondatori dell’associazione sono diversi esperti del settore: Irene Bonanno (PhD in Marketing Turistico) Pasquale Carlo Tornatore (Esperto in comunicazione e territorio); Fabio Mastrosimone (Agente di viaggio e direttore tecnico); Alice Bifarella (Guida turistica regionale e archeologa) Fabio Lega (Agente di viaggio). Per loro già un primo evento che ha riscontrato molto successo “Giallo di Zolfo e di Grano” tenutosi tra Riesi e il Borgo Santa Rita, con la collaborazione dell’associazione Trekking sommatinese” già attiva da diversi anni. Sulla possibilità che il paesaggio sia la via di fuga dalla condizione che stiamo vivendo il presidente dell’associazione Inner Sicily Irene Bonanno ha le idee chiare: “Il paesaggio va inteso a mio parere come intreccio, relazione tra territorio e i suoi abitanti; come contenitore di valori identitari basati sul concetto di biodiversità biologica e culturale.  Quindi, argomenti come paesaggio, turismo, sostenibilità vanno affrontati, a mio parere, ponendo alla base di qualsiasi discussione che li riguardi, le persone e le loro relazioni.  Le aree interne soffrono dell’invecchiamento degli abitanti e dello spopolamento. Ma soprattutto perché nessuno ha investito più economicamente su di esse. Se vogliamo parlare di turismo in queste aree la prima cosa da analizzare è la domanda, chiedersi a chi può interessare il nostro territorio, chi ha bisogno di venire qui, e quasi simultaneamente vedere e capire se la nostra offerta è in grado di soddisfare queste richieste. Uno dei target in forte crescita che sicuramente ci interessa è il turismo naturalistico che coniugato a quello rurale potrebbe portare nel nostro territorio molte presenze. L’emergenza Covid ad esempio, ha generato e rinforzato un bisogno di muoversi verso mete vicine e non affollate, il c.d. turismo di prossimità. A Inner Sicily sono tante le richieste che arrivano in tal senso. E noi ci stiamo preparando per poter soddisfare questa domanda per la prossima stagione”.

Altre iniziative hanno continuato il solco tracciato da questo percorso, basti pensare agli eventi di “Paesaggi di Mezzo” con Legambiente e tante altre associazioni che valorizzano il patrimonio culturale e naturalistico del territorio, alla nuova gelateria solidale Equo Cream della Società Cooperativa Etnos che si impegna a valorizzare prodotti a km 0 e specialità della nostra terra con la firma della campagna amica della Coldiretti. Oppure il progetto solidale della Caritas di Caltanissetta “U’ panaru, la solidarietà che parla siciliano”. La Caritas di Caltanissetta nell’ultima campagna solidale di Natale ha proposto delle composizioni di prodotti tipici del territorio, contribuendo a valorizzare e sostenere i produttori locali. Per ultimo ma non per importanza, merita particolare attenzione anche il “Primo Parco mondiale, policentrico e diffuso, dello Stile di Vita Mediterraneo”. L’ambizioso progetto della giunta comunale di Caltanissetta che unisce 100 comuni del centro Sicilia e 50 organizzazioni associate “per cercare di materializzare l’immateriale, recuperare l’identità e costituire la comunità mediterranea, unendo le eccellenze del nostro territorio. L’entroterra siciliano ha delle risorse strategiche uniche, per la salubrità dell’aria, il territorio collinare, la biodiversità, i microclimi, per essere il punto di partenza del Primo Parco mondiale, policentrico e diffuso, dello Stile di Vita Mediterraneo. Stiamo mettendo in rete dieci differenti categorie: cammini e mobilità dolce, paesaggi, cucine mediterranee, giochi, castelli e borghi, patrimonio naturalistico, vegetale e della biodiversità, centri multimediali per conoscere, mobilità ordinarie e di logistica, formazione ed istruzione. Per una progettualità con una visione più ampia che abbia come riferimento non singoli bandi ma un contratto istituzionale di sviluppo per valorizzare nel mondo lo Stile di Vita Mediterraneo” come ha più volte sostenuto l’assessore Francesco Nicoletti.

Senza la pretesa di averli elencati, questi rappresentano esempi da cui ripartire per il 2021, un anno cruciale per il destino della città di Caltanissetta.