di Giulio Scarantino
Una scritta in arabo e dei vestiti intrecciati, solo questi due simboli nell’annuncio dell’artista Alberto Antonio Foresta per l’inaugurazione di una nuova installazione alla salita Matteotti. Solo il titolo “Pace Nostra”, la data di permanenza dell’opera dal 16 ottobre al 9 novembre e nessun’altra informazione.
Eppure lo scarno annuncio desta curiosità e stupore, soprattutto se l’oggetto dell’installazione sarà, come sembra, un intervento sul serpentone che riposa inerme nel centro storico di Caltanissetta. L’artista non vuole far trapelare alcuna informazione, non volendo, come riferisce, condizionare l’impatto che avrà l’opera per la città e l’opinione pubblica. Non è la prima volta che l’artista Alberto Antonio Foresta lanci messaggi, provocazioni o scuotimenti alla città di Caltanissetta. Prima con le installazioni in alcuni angoli del centro storico per denunciare lo stato d’abbandono, poi con l’opera d’impatto “Mare Vostrum” ospitata durante l’evento Cambio Pelle al Centro Espositivo Ex Rifugio. A ben vedere il titolo “Pace Nostra” per la futura installazione sembra richiamare nel lessico la precedente opera, ponendosi in perfetta continuità. Non ci resta che attendere per scoprirlo.
Si intuisce però dall’evento che la volontà dell’artista sia quella di stimolare un dibattito, infatti è previsto per il giorno dell’inaugurazione, oltre alla presentazione da parte dell’amministrazione comunale, anche l’intervento del direttore dell’ufficio Migrantes di Caltanissetta Donatella D’Anna e la testimonianza del modello di accoglienza e integrazione del progetto Casa S.Barbara.
L’iniziativa Casa S.Barbara è stata promossa dall’ufficio Migrantes di Caltanissetta in collaborazione con la Caritas Diocesana di Caltanissetta e la Parrocchia S.Barbara con don Marco Paternò. Si tratta di un esempio di buona prassi di accoglienza e integrazione, con la collaborazione della comunità della borgata e la convivenza autonoma dei migranti nei luoghi della parrocchia. L’equipe dell’ufficio Migrantes si sta impegnando per garantire l’inserimento delle persona accolte nel tessuto sociale del luogo in cui vivono, con assistenza e sostegno per le più comuni vicissitudini della convivenza civica: come ottenere la patente o il medico di base per il minore.
Non c’è dubbio quindi del tempismo dell’annuncio dell’artista, alla vigilia del 3 Ottobre, giornata dedicata alla memoria e all’accoglienza, istituita nel 2016 per ricordare il più tragico ed efferato naufragio avvenute alle coste di Lampedusa sette anni fa. Un annuncio che scuote gli animi di un’opinione pubblica sempre più condizionata dalla paura del diverso e fa prender vita per un attimo anche il “serpentone” dimenticato. Così come dimenticati sono troppo spesso i morti senza nome nel mar mediterraneo.
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