di Danilo Napoli

Caltanissetta è quel posto in cui non mancano talenti, non mancano artisti, non mancano idee. Caltanissetta purtroppo però è quel posto in cui spesso ci si dimentica troppo in fretta delle cose, anche di quelle positive, delle persone che le forgiano e le rendono fruibili. Per questo da adesso in poi, almeno una volta al mese, vi parleremo del BABBAZ e delle persone che ci sono dietro.

Qualche anni fa nacque una scena, il suo nome è BABBAZ appunto.

BABBAZ è un festival punk rock, ma è giusto definirlo soprattutto una scena. Ok non scriverò più scena, ma penso che il concetto sia chiaro.

La prima edizione fu nel 2014, il padre fondatore è Daniele Venti che in quella occasione raggruppò tutte le band della scena (si l’ho ridetto) coadiuvato soprattutto da Andrea Giovannini e Marco Spinelli che ha realizzato il logo tutt’ora utilizzato. Quell’edizione fu di due giorni e si svolse da Mario Soulful Club (27 e 28 dicembre), erano presenti tutte le band autoprodotte punk rock della zona, gli Atarassia, Alchimisti Anonimi, Gas Wrench e Il Gruppo Di Enrico. L’origine del nome è un tributo alle Gambe Di Burro, punk rock band storica del nord che gli Harry Fotter omaggiavano ai live coverizzandone i loro pezzi più vecchi. Il festival rimase fermo a causa dello scioglimento (dopo 15 anni di attività) degli Harry Fotter e della lontananza fisica (università e lavoro) con tutti i vari componenti delle band presenti alla prima edizione. Il festival è rinato nel 2019, come, quando e perché lo vedremo nel prossimo pezzo dedicato agli amici di BABBAZ.