di Gaetano Scarpello

Sara Cannizzaro, Brand ambassador di Fratelli Branca distillerie, ci racconta del ruolo della donna nel mondo del beverage e del legame che intercorre da sempre tra donne e Fernet Branca.

Sara muove i suoi primi passi nel mondo del Bartending in Sicilia, precisamente a Caltanissetta, la sua città natale, all’età di diciassette anni. Quello che all’inizio era solo un lavoro diventa presto una passione che la accompagna anche durante gli studi universitari. Questo la porterà successivamente a viaggiare in giro per la Sicilia:  Ortigia, Catania e Taormina diventano le tappe principali del suo percorso. É a Catania, però, che esprime al meglio il suo potenziale, facendosi notare nelle principali realtà della città Etnea. Il 2019 è l’anno della svolta professionale: arriva l’assunzione presso Fratelli Branca distillerie, azienda Italiana storica e di scala globale, in qualità di Brand Ambassador del sud Italia ( Sicilia, Calabria, Puglia e Basilicata).

 In base alla tua esperienza in questo mondo, cosa ci dici del ruolo della donna nel mondo del beverage?

<<Il ruolo della donna nel mondo del bar è ormai affermato e anzi, assume sempre più importanza. In passato però non era così, dipendeva dal fatto che le donne non erano ben viste per alcune tipologie di lavori, soprattutto quelle in cui bisognava stare a contatto con gli uomini e avere orari scomodi. Ovviamente, quello del bartender era uno di questi. Inoltre gli uomini erano gli avventori più frequenti nei bar, le donne non potevano andare a bere, proprio per usi e costumi del passato, che per fortuna non ci appartengono più. Possiamo dire, quindi, che a livello storico c’erano delle motivazioni culturali e sociali per il quale la donna non veniva presa in considerazione nel mondo del Beverage, anche se naturalmente esistono tantissime eccezioni a questa prassi. Ad esempio la nostra azienda, Fratelli Branca Distillerie, deve moltissimo al contributo di una donna: sto parlando di Maria Scala, che nel 1891 alla morte del marito Stefano Branca, condusse con successo l’azienda, tanto che è proprio lei a dare il via al processo di internazionalizzazione dell’azienda, ricoprendo egregiamente un ruolo “atipico” per i parametri dell’epoca. Ai giorni nostri, il ruolo della donna nel bar e al bar non è per nulla diverso da quello di un uomo, se non per quel tocco di femminilità o di cura dei dettagli tipico di noi donne, che possono essere piacevoli sia per i clienti che per il titolare stesso.>>

Sappiamo che esiste un legame secolare tra donne e Fernet Branca, ce ne parleresti?

<<Esistono due tipologie di legame storico tra Fernet Branca e le donne, uno riguarda la miscelazione, l’altro è legato all’arte.

Il legame con la miscelazione si rifà obbligatoriamente alla figura della cosidetta “Coley”, ovvero Ada Coleman. Questo legame nasce nell’era del proibizionismo, intorno ai primi del novecento, quando Ada diventa Bar manager del famoso cocktail bar del Savoy Hotel di Londra, di cui sarà a capo per un ventennio. La sua fama e la sua immortalità sono dovute al fatto che rappresenta la prima donna di successo in un ambiente prettamente maschile,  la sua figura fu talmente forte da sconfiggere lo scetticismo generale, affermandosi in un epoca difficile per le donne. Per fare un esempio, In base ad un censimento sulla popolazione lavorativa americana di quegli anni, i bartender uomini negli Stati Uniti erano 55.660 rispetto alle donne che arrivavano a 147. 

Il nome di Ada Coleman riecheggia ancora oggi grazie al famoso Hanky Panky, il primo drink noto associato ad una donna, e che tra gli ingredienti prevede il Fernet Branca. Venne creato  per l’attore vittoriano Sir Charles Hawtrey, che era un cliente abituale del Savoy, che una sera chiese  di preparargli qualcosa “ With a punch in it” ( con un pugno dentro), qualcosa di forte e che avesse carattere. Nacque così un drink a base di Gin, Vermouth rosso e Fernet Branca. Quando Ada servì  il cocktail Sir Hawtrey esclamò: “It is an Hanky Panky” ( Questo è un imbroglio, un colpo di teatro), perché gli piacque talmente tanto che lo colpì particolarmente. Putroppo il mito di Ada è legato principalmente a questo drink, la sua fortuna e allo stesso tempo sfortuna risiede in una scelta di Harry Craddock, suo successore e figura importantissima del mondo del bartending. Egli, peccando forse di maschilismo, nel suo libro “ The Savoy Cocktail Book”, non riporta nessuna delle ricette che resero al tempo Ada famosa, a parte appunto l’Hanky Panky. >>


… e del legame con l’arte di cui parlavi? 

<<A partire dalla fine dell’ottocento, in piena Belle Époque, fino agli anni dieci del nuovo secolo, si sviluppò la cosiddetta età d’oro del manifesto italiano, epoca di fioritura artistica in ambito grafico: Fratelli Branca distillerie ne fu protagonista, in qualità di committente, per moltissime delle sue campagne pubblicitarie. La figura della donna in calendari, quadri, raffigurazioni e stampe è al centro dell’attenzione, l’uomo non è quasi mai presente e solo in alcune occasioni viene accostato alla figura della donna.

La scelta risiede sul target di riferimento del prodotto di punta della casa, ovvero Fernet Branca, che veniva considerato una prerogativa del genere maschile. In questo modo la scelta di indirizzare l’attenzione sulla donna mirava a sfatare questo mito”>>

Per concludere vorremmo farti una domanda particolare, per ricollegarci a ciò che finora ci siamo detti. Secondo te esistono drink da donne o è un modo di dire ormai superato?

“Secondo me non esistono drink da donne o da uomini. E’ vero però che ognuno di noi ha delle preferenze, ma definire le preferenze come maschili o femminili è per me un clichè.  Quello di cui si dovrebbe parlare è invece la maturità degustativa, che ti spinge su gusti più o meno strutturati, e dipende dalle esperienze che ognuno di noi fa nella propria vita: è questo che ti porta a preferire una nota più acida o più dolce, rispetto ad una amara o ad una più delicata, e viceversa.

Il nostro Carpano bitter, ad esempio, nasce per rispondere all’ esigenza di qualità della clientela e a noi piace immaginarlo come una donna, il che non significa che sia un prodotto per le donne, anzi. Questo prodotto nasce con l’intento di soddisfare i palati più disparati, grazie alla sua versatilità, riuscendo ad essere bitter ma allo stesso tempo Botanic, delicato e profumato, esattamente come le donne, se vogliamo.”