di Danilo Napoli
In questo triste periodo di quarantena la reclusione forzata ci ha portato a pensare e riflettere maggiormente su noi stessi e sulla realtà. Alcuni ragazzi ne hanno approfittato per colmare nuove o vecchie esigenze e plasmare nuovi contenitori di idee, facendo convogliare in un progetto comune tutte le forze creative comuni. È nato così da qualche settimana uno spazio web dedicato interamente alla filosofia.
Ho fatto qualche domanda a uno dei fondatori, Leonardo Pastorello.
- Ci spieghi quale esigenza e quali idee vi hanno portato ad unirvi sotto questo nome?
La Nottola è uno spazio filosofico nato lo scorso 20 marzo. Un giorno avevo telefonato al mio collega Giorgio Antonelli per proporgli di creare un blog, coinvolgendo persone disponibili a collaborare per la realizzazione di questo progetto. La motivazione che ci ha spinti a dare vita a La Nottola è semplice: questa fase pandemica segnata dal Coronavirus rappresenta un’emergenza alla quale non possiamo essere passivi, perché il pensiero deve avere dinamicità, costante apertura verso coloro che hanno bisogno di un momento di riflessione.
- Ti va di dirci perché avete scelto questo nome per il vostro progetto?
Il nome del nostro blog – La Nottola – è stato ereditato dall’immaginifico del mondo greco-romano: la civetta – o nottola – di Minerva è il simbolo della filosofia.
- Che idea avete della filosofia in relazione alla società e al mondo contemporaneo?
Gilles Deleuze, scriveva: ” Quando qualcuno chiede a cosa serve la filosofia, la risposta deve essere aggressiva, poiché la domanda è ironica e pungente. La filosofia non serve né allo Stato né alla Chiesa, che hanno altre preoccupazioni. Non serve a nessun potere stabilito. La filosofia serve a turbare. Una filosofia che non turba nessuno e non fa arrabbiare nessuno non è una filosofia. Essa serve a nuocere alla stupidità, fa della stupidità qualcosa di vergognoso. Non ha altro uso che questo: denunciare la bassezza del pensiero in tutte le sue forme”. Noi ”Nottoliani” non siamo sul web e sui social per atteggiarci a saccenti, ma vogliamo crescere culturalmente dando un nostro contributo al mondo della cultura, che non dev’essere dimenticato in questa società digitalizzata e automatizzata.
- Sicuramente, essendo pensatori di mestiere, avete ognuno il proprio filone e i propri modelli. Ma c’è un filosofo, un pensiero che pensi vi unisca tutti?
Penso che un pensatore che possa rappresentare il nostro modus operandi sia Socrate. Facebook, YouTube e Instagram sono per noi delle piazze aperte al pubblico, in cui possiamo discutere e confrontarci sui vari temi della nostra attualità. Per mezzo del dialogo – che parte in primo luogo fra noi che facciamo parte del blog – riusciamo a dare forma a contenuti e riflessioni che riguardano il nostro modo di vivere, il nostro senso di cittadinanza, il nostro rapporto con la conoscenza e con la natura.
- Quali sono gli obiettivi a medio e lungo termine che vi siete prefissati?
L’unico obiettivo che abbiamo è quello di coinvolgere nuove persone, saggisti, professori di licei e di università e associazioni culturali. Con un organico sempre più ampio potremmo crescere per raggiungere traguardi maggiori.
- Abbiamo visto che avete tenuto interviste in diretta e avete prodotto contenuti video, sono questi i mezzi che utilizzerete per comunicare?
Abbiamo anche creato un sito in cui nei prossimi giorni – stando a quelle che sono le nostre disponibilità – pubblicheremo anche degli articoli di carattere filosofico.
- Portare la filosofia sui social credo sia una sfida ardua e quasi irriverente per i tempi che viviamo, siete consci del fatto che sarà difficile arrivare ai più e a che tipo di pubblico vi proponete?
Il nostro obiettivo non è fare audience e avere un ampio numero di followers. Il nostro modo di comunicare non ha a che vedere con il dominio del marketing e del consumo. Noi siamo presenti per trovare uno spazio in cui vi è la possibilità di accedere al pensiero e alla riflessione.
- Siete aperti a collaborazioni con altri blog, giornali, associazioni? Ci credete nell’unione di intenti anche con altre realtà, apparentemente lontane da voi?
Collaborare con testate giornalistiche e con blog che siano interessati ai nostri contenuti sarebbe un onore.
- Quale credi sia il modo migliore per portare la filosofia a un livello di fruibilità sufficiente?
Spesso i filosofi vengono criticati per il linguaggio non fruibile a coloro che non hanno mai aperto un manuale di storia della filosofia. Ciò è comprensibile, soprattutto in un periodo come questo, in cui il livello culturale medio è in declino. La filosofia non deve cadere nell’errore dell’essere solipsistica, riservata solo a pochi, ma deve aprire le porte alle persone, invitandole a riflettere, trattando di temi che accomunano tutti. In altri termini, la filosofia la fanno le persone.
Grazie Leonardo, buona fortuna a te e a tutti i ragazzi de “La Nottola”.
Grazie a te Danilo e a tutta la redazione di LAO.
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