di Giulio Scarantino

Il bando che disciplina l’accoglienza dei migranti in questo momento di epidemia ha risvegliato le forze politiche locali, per lo più silenti negli ultimi giorni e fagociti dall’ accentramento dell’attenzione sull’operato del Sindaco.

Sono bastate poche ore e si è subito scatenata la rincorsa al comunicato d’effetto, la presa di posizione, contro quelli che probabilmente sono figli di nessuno e in quanto tali si prestano benissimo alle strategie di strumentalizzazione politica.

A nulla sono serviti i migliaia di “cervelli in fuga” che sono tornati nelle nostre terre, le sceneggiate acchiappa voti di Cateno De Luca o qualche mania di potere del Presidente Musumeci a risvegliare il torpore delle nostre forze politiche casalinghe. Non hanno mai preso effettivamente posizione su alcuni eventi cruciali di questa epidemia, forse perché tutte le questioni erano figlie di qualcuno da scontentare. Ecco che invece sulla pelle dello straniero, di chi mette tutti d’accordo, tornano aitanti cavalieri alla riscossa.
“È una vergogna”, “è un’offesa”, “vogliamo chiarimenti”, “Caltanilssetta umiliata” e così via.

Gli esponenti delle forze politiche di opposizione vorrebbero forse mettere in quarantena tutti i conflitti e le povertà che affliggono i paesi del terzo mondo, lo vorrebbe anche chi scrive: una pausa di riflessione sulla tragica condizione dei nostri fratelli e sorelle dei paesi più poveri.
Eppure per fortuna o purtroppo la vita continua, la natura fa il suo corso, così come i conflitti e le povertà che la società del consumismo ha pazientemente prodotto.
Così continuano ad arrivare disperati, scappati dalla guerra, dalla violazione dei propri diritti e chissà forse anche qualche “migrante economico” o persone che vedono nell’Europa un luogo migliore dove vivere. Con l’unico mezzo a loro consentito: il proibito. Insomma le migrazioni continuano in tutte le sue forme, come da millenni e neanche il Coronavirus può fermarle.

Ecco che il Governo, considerati i rischi legati alla pandemia in corso, propone un sistema di distribuzione in tutte le città d’Italia e in luoghi non affollati. Probabilmente per evitare concentrazioni di sacche di povertà in un momento di emergenza sociale o di focolai nelle città più esposte agli sbarchi, o con centri di prima accoglienza. Ebbene nonostante ciò le forze politiche locali insorgono, inconsapevoli o no di remare contro la loro stessa città.