di Ivan Ariosto e Giulio Scarantino
Questo pomeriggio abbiamo incontrato “virtualmente” Giuseppe Anzelmo, un giovane medico di Palermo che ha deciso di aderire al bando della regione Lombardia per l’emergenza COVID-19 e che sta prestando servizio all’ Ospedale di Crema.
Per quale motivo hai deciso di fare la scelta coraggiosa di aderire al bando dell’ospedale di Crema dedicato ai malati di COVID-19?
Il motivo che più mi ha portato ad aderire a questo bando della regione Lombardia è stato il mio sconforto nel vedere giorno dopo giorno l’evoluzione dei bollettini di guerra. In quel periodo in Sicilia c’erano solamente 50 perone positive. In tutto quel trambusto che ridondava nella mia mente, lo studio mirato all’accesso della scuola di specializzazione era divenuto impossibile, e preso dallo sconforto ho pensato che forse potevo fare qualcosa di diverso dallo stare dietro la scrivania sui libri o a lavorare presso il centro donazioni di sangue (non era sicuramente la perdita di un medico che li avrebbe messi in difficoltà), decisi di dare la mia manifestazione di interesse alla regione lombarda.
Com’è stato affrontare la paura e lo stress dell’emergenza sanitaria in quelle zone particolarmente colpite?
Esattamente il giorno dopo ho ricevuto la chiamata, mi chiesero in quale ospedale volessi andare tirandomi giù un elenco di ospedali pronti a ricevermi. La mia risposta è stata: “dove c’è bisogno, io vado, non importa quando dove o perché”. In cuor mio però ero molto impaurito, mi feci un esame di coscienza pensando a cosa fosse meglio per me e per la mia salute, i benefici che avrebbero avuto i colleghi e le persone colpite dall’emergenza, e la mia utilità nello stare dietro una scrivania. Presi la macchina e partii qualche giorno dopo verso l’ASST di Crema, con la consapevolezza che avrei dovuto sopportare un immenso stress emotivo nel cambiamento di vita repentino che stavo affrontando, ma le notti portano consiglio e i sogni ti caricano di grinta e speranze, per cui affrontai il tutto, nonostante il mio più grande timore del contagio.
Com’è stato rivelare la decisione alla tua famiglia e ai tuoi amici?
La decisone era stata già presa, i miei genitori potevano fare ben poco. Mi conoscono bene e sanno che non mi avrebbero potuto far cambiare idea. Tra le lacrime di mia madre, un po’ per lo sconforto, un po’ per l’orgoglio di avere un figlio che prendesse una decisone così altruista e il silenzio di mio padre, quando arrivai, proprio lui mi disse: “sono fiero di te, non ho voluto dirti nulla, fino al momento in cui sei arrivato lassù. Fossi stato in te avrei fatto la stessa cosa, si vede che siamo fatti della stessa pasta”.
Se dovesse verificarsi un’emergenza sanitaria anche in Sicilia pensi che metteresti la tua esperienza a disposizione?
Quando ho mandato la mia manifestazione di interesse, nella e-mail ho ben specificato che qualora vi fosse la stessa emergenza a casa, sarei tornato giù senza pensarci 2 volte.
Grazie Giuseppe e in bocca al lupo.
Grazie Ivan, buona serata.
La scelta di questo ragazzo così giovane, va solo elogiata. Bravo Pippo sei l’orgoglio di tutta Ventimiglia di Siclia?????
Una scelta coraggiosa, in un momento in cui il nostro paese ha tanto bisogno.
Grande coraggio. Grande orgoglio. Grande umanità.che Dio ti protegga sempre.
Bravo Pippo!