di Cinzia Vullo, Studio di Psicologia Vullo
In questi giorni la mia mente è stata assalita da dieci, cento, mille ma che dico.. milioni di miliardi di pensieri, di preoccupazioni, di dubbi: Cosa succederà ? Come possiamo agire contro questa situazione così difficile e mai conosciuta? Ai pensieri si sono uniti le emozioni: rabbia, paura, ansia, tristezza, immenso sconforto un mix di pensieri ed emozioni che sembrava non avesse fine!
In Tv tutti gridano Pandemia!! Pandemia!! Restate a casa… Restate a casa.
Come se fosse semplice rimanere a casa e continuare a pensare, a preoccuparci per i nostri cari, per i nostri amici, per le nostre città, per la nostra Italia per il nostro Mondo interno.
NO, non è così facile anzi NON lo è per nulla!
Un attimo dopo l’ultimo aggiornamento dei casi di contagio, mi sono fermata. Ho respirato. Ho ricordato a me stessa cosa posso fare in un momento di difficoltà. Così mi sono sintonizzata con me e con il momento presente.
Lo so, per noi tutti è del tutto naturale e quasi normale perderci in tali preoccupazioni.
È vero! Mi sono chiesta è utile, mi/ci serve, è produttivo?
No, assolutamente No.
In effetti, più ci concentriamo su ciò che non è nel nostro controllo, più l’ansia, la paura, il panico ci assale e ci sentiamo senza alcun speranza.
L’unica cosa più utile che ciascuno di noi può fare in questo momento di tempesta è: concentrarsi su ciò che è sotto il nostro controllo.
Non possiamo controllare cosa succederà in futuro.
Non possiamo controllare il Covid-19.
Vorremmo tanto, ma non possiamo.
E ancor di meno, non è possibile controllare i nostri sentimenti, eliminando la paura, la rabbia, la tristezza, la noia, né tantomeno l ansia. Ciò che possiamo controllare è quello che facciamo – qui e ora.
E questo ciò che realmente conta.
Perché quello che fai, qui e ora, può fare un’enorme differenza per te e per chiunque viva con te, e una differenza importante per la comunità che ci circonda.
Questo, ovviamente, include tutte le misure protettive contro il Corona Virus: lavaggi a mano frequenti, distanziamento sociale, rispetto delle misure di quarantena con tutte le restrizioni relative agli spostamenti ed alle attività non essenziali, e così via. Questo è ciò che possiamo fare.
In questi giorni, lunghi, noiosi, tristi, di isolamento a cui non siamo abituati, ricordiamoci di Ri- connetterci con noi stessi e con le cose per noi importanti. E se siamo in grado di offrire supporto agli altri, facciamolo.
Riporto una frase di Theodore Roosevelt che mi torna in mente nei momenti di sconforto: “fai quello che puoi, con quello che hai, nel posto in cui sei“; oggi, in piena tempesta emotiva e psicologica, ma anche sociale ed economica dobbiamo ricordarci che quando scoppia una grande tempesta, le barche nel porto lanciano l’ancora – perché se non lo fanno, verranno spazzate via in mare. L’ancora non fa andare via la tempesta (le ancore non possono controllare il tempo) – ma può tenere una barca ferma nel porto, fino a quando la tempesta non passi.
Abbracciandovi Virtualmente
Cinzia
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