di Giulio Scarantino
È morta sola probabilmente, ritrovata dopo ancora imprecisate ore o forse giorni nel suo appartamento.
Si chiama Katia Volpe e chiunque di noi cittadini nisseni ha almeno una volta incrociato il suo sguardo ed è rimasto ferito e a disagio dalla sua tristezza.
Eppure Katia è rimasta sola tutto questo tempo fino a morire di solitudine.
In giro con la birra in mano o seduta sul muretto, chiunque di noi ha almeno una volta evitato il suo dolore attraversando dall’altro lato della strada.
E adesso dall’altro lato della vita ne tessiamo il suo ricordo e la sua bellezza appassita.
Così l’abbiamo uccisa, con l’abitudine e l’indifferenza e adesso che è lei ad aver attraversato dalla sua vita ne sentiamo l’assenza. Come tutte quelle persone che in qualche modo rappresentano un luogo ed un’ abitudine di cui non ci accorgiamo fino a quando non spariscono.
Ma non preoccupatevi, tra poco torneremo ad attraversare la strada: impermeabili al dolore, refrattari alla tristezza, colpevolmente uomini.
Fotografia di Danilo Napoli
Se è vero che a tutti noi spiace per la morte di Katia, morta lei, rimangono molteplici persone ai margini come lei che possiamo provare ad accostare e, se vogliono, aiutare in qualche modo.
Quanti invisibili abbiamo nella nostra città eppure c’è ne accorgiamo solo nella tragedia di una vita che poteva essere salvata.
Purtoppo spesso vogliono essere solo lasciate in pace,mi disgustata solo vedere qualche sporco anziano approfittare della sua situazione per qualche bottiglia di birra…
Purtroppo non ci sono lenti abbastanza forti per la CECITÀ del cuore.
L’ARTICOLO È BELLISSIMO.
SPERIAMO GIUNGA ALL’OBBIETTIVO
Io non l’ho uccisa.
Adesso tutti a scrivere che siamo troppo indifferenti.
Solo belle parole.
Siamo bravi tutti a parole.
Concordo con te,ma quando era bella e faceva uso di droghe ecc.ecc.qualcuno se ne è preso cura??? Perché dovrei sentirmi responsabile,ricordo un giorno ero in farmacia,entrò lei e mi prese per la gola,restai ferma a guardarla negli occhi,allora le dissi?si mise a ridere e se ne andò…
Di spiace per la morte di una donna rimasta sola….ma non capisco il modo sinistro di incolpare sempre qualcuno per i mali altrui. Questa donna , da cio che leggo, ha fatto uso di droghe…spiegatemi di cosa mi devo sentire responsabile??? credo che chi l’ha vista drogarsi avrebbe dovuto fare qualcosa allora! smettiamola di dare il Mea Culpa agli altri, fare i sinistri con le disgrazie altrui è lo sciacallaggio preferito dalle nuove leve politiche….. RIP per Katia
salve
mi chiamo peppe vivo a Bruxelles ho conosciuto katia e inutile discutere oh polemizzare chi e chi oh cosa adesso e troppo tardi che DIO la possa cullare di carezze e lasciamola Riposare in pace AMEN
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