di Leonardo Pastorello

Esilarante ed intrigante è la celebre commedia pirandelliana “L’uomo, la bestia e la virtù”, messa in scena dal regista Giancarlo Nicoletti, che ha lavorato con un esperto gruppo di attori – Giorgio Colangeli, Valentina Perrella, Pietro De Silva, Cristina Todaro, Francesco Petit-Bon, Diego Rifici, Alessandro Solombrino, Alessandro Giova – che ha animato la serata di giovedì 27 febbraio al Teatro Comunale Regina Margherita.


La commedia evoca il tema pirandelliano moderno della maschera, di fondamentale importanza per la costruzione di una trama in cui le maschere protagoniste sono 3: il professore Paolino, personalità dai modi galanti, incarnazione dell’uomo; il capitano Perrella, personaggio cinico e rozzo che raffigura la “bestia”; la signora Perella, donna sensuale e ingenua, moglie del capitano e amante del professore, simbolo della virtù.


La storia narrata da Pirandello vede il professore Paolino impegnato a escogitare un esilarante piano per gli spettatori: far sì che il capitano possa avere un rapporto con la moglie, in una notte di ritorno da Napoli – sua seconda città, in cui ha un’altra vita e un’altra compagna – al fine di fargli attribuire la paternità dell’infante atteso dalla moglie, che è in realtà figlio del professore. Quest’ultimo, attento a non voler perdere la propria maschera di uomo cortese, organizza una cena per mettere in atto il suo piano.


La contemporaneità dei temi pirandelliani sono stati riproposti da Nicoletti con grande saggezza: la società delle apparenze ha ancora oggi bisogno di un Pirandello contemporaneo, di un autore narrante di una modernità condensata da meccanismi contraddittori, immorali e fondati sulla reputazione pubblica.