Di Giulio Scarantino
Tra i relatori dell’evento L’arte:che cura ci sarà Lillo Miccichè, fotografo nato a Caltanissetta, dove svolge la sua attività. Proprio il territorio di appartenenza è l’elemento ricorrente nelle sue opere, un filo conduttore che porta all’elogio della sicilianità nelle azioni quotidiane e delle sue radici. Nei suoi lavori la ricerca delle radici ha trovato ad esempio sfogo in un’opera di grande valore: “I luoghi di Leonardo Sciascia”. Oggi ci parlerà del suo intervento nell’evento l’arte:che cura.
Gli chiediamo subito qualche curiosità:
Come si articolerà la sua relazione con l’intervento “La rottura delle regole nella fografia. Gradi di libertà e trasgressione in fotografia. ”
Si tratta di un argomento che affronterò con piacere, per un motivo particolare. Perché mi permette di farlo con una provocazione, voglio partire dal presupposto che mi piacciono le regole. Sembra paradossale dirlo oggi, ormai c’è una tendenza a far sempre il contrario di ciò che dicono le regole. Il risultato è che realizzi una brutta foto, sempre se riesci a rendertene conto. D’altronde anche questo ambito è condizionato da mode e tendenze una di queste è fotografare le immagini delle chiese o dei monumenti riflesse nelle pozze d’acqua e poi ruotarle per realizzare una fotografia artistica, la verità è che spesso il risultato è una semplice fotografia sotto-sopra.
Rompere le regole in sé non produce nulla. Per poter trasgedire le regole producendo qualcosa bisogna prima conoscerle. Ad esempio se decido di fotografare contro luce, devo conoscere le regole della luce. Ecco credo sarà importante far capire questo.
Possiamo affermare in altri termini che anche nel trasgredire ci sono delle regole, esiste un ordine nel caos.
Assolutamente, diversi maestri della fotografia dimostrano questo. Ci sono tanti fotografi che si allontanavano dalle regole. L’unica regola fondamentale è raccontare facendo una composizione coerente e che abbia una logica.
Si può dire che anche questa tendenza è una trasposizione delle cosiddette “fake news”nella fotografia?
Si, per esempio la concezione di “workshop”, molti ritengono che si intende per workshop una modella al centro e tante persone che fotografano. Questo non è un workshop, per esserlo è necessaria la presenza di un fotografo esperto che indichi le regole. Una volta conosciute allora il fotografo potrà essere autonomo.
Qual è la relazione tra la fotografia e “L’arte: che cura”:
Sicuramente la fotografia rientra tra le tecniche di arte terapia perché aiuta ad esprimersi, per me è fondamentale nel far venire fuori quello che sento. Soprattutto per cose che non potrei dire in nessun altro modo.
Grazie
Grazie a voi
condivido in toto quanto esplicitato da Lillo