Di Luigi Garbato
Recentemente ho trascorso un fine settimana a Caltanissetta, dopo tre mesi di assenza, e durante il volo di ritorno con destinazione Venezia ho maturato alcune riflessioni che vorrei ora condividere con le lettrici e i lettori di LAO.
A distanza di tre mesi ho trovato una città sempre uguale, apparentemente immobile, se non addirittura in regressione: arrivare in città continua a essere un calvario tra interruzioni, lavori e restringimenti, le strade cittadine continuano ad avere le buche e l’erbaccia sul ciglio è sempre alta, il centro storico è ancora più desolato adesso che è stato riaperto al traffico e che piazza Garibaldi è diventata un grande parcheggio improvvisato. I servizi anziché aumentare diminuiscono, le attività commerciali cessano di esistere. Da Caltanissetta vanno via tutti i neomaggiorenni, in cerca di esperienze formative qualificanti o in cerca di lavoro. Insomma, messa in questi termini Caltanissetta sembra una città che muore, con poche speranze di crescita e di sviluppo.
Eppure non è esattamente così. Volendo usare un’espressione dialettale veneta, Caltanissetta è una “bronsa cuerta”, ovvero un tizzone ancora ardente che continua a bruciare sotto un fitto strato di cenere dopo che il fuoco si è spento. L’espressione veneta si riferisce infatti a una persona all’apparenza tranquilla ma che nasconde una vitalità e una grinta che non dà a vedere.
A Caltanissetta probabilmente le “bronse cuerte” sono i giovani, ovvero i miei coetanei che hanno un’età compresa tra i 25 e i 35 anni. Sono certo che ci sia vitalità anche sopra e sotto questa soglia d’età, ma è ai miei coetanei, incontrati o sentiti recentemente a Caltanissetta, che mi riferisco in modo particolare.
Ho un gruppetto di amici medici – Alida, Angelo, Luca – che guadagnano premi e riconoscimenti nello studio oppure prestano servizio nella Croce Rossa Italiana. Tra loro c’è chi fa i turni di guardia medica o ai codici bianchi in Pronto Soccorso, chi vuole specializzarsi, chi vorrebbe aprire uno studio medico e continuare a vivere e a lavorare a Caltanissetta. Il loro servizio e la loro professionalità sono al servizio della città.
La mia amica Cristina invece trascorre la maggior parte del suo tempo ad aiutare i ragazzini a fare i compiti durante il doposcuola, garantendo così un supporto a chi è più fragile e insicuro.
Potrei parlarvi di Eros che con l’Associazione Creative Spaces ha curato le ultime due edizioni delle Vie dei Tesori e che ha organizzato l’ultima grande mostra a Palazzo Moncada, quella su Dalì. Creative Spaces ha recentemente organizzato la mostra “Through pur eyes & Go blue” totalmente sponsorizzata dalla Tipografia Paruzzo e allestita nel cortile interno di Palazzo del Carmine. La mostra, visitabile gratuitamente fino al 30 novembre p.v., espone 50 delle 200 fotografie scattate da giovani studenti nel centro Mazì dell’isola greca di Samos. Sempre Creative Spaces proporrà alla città insieme a Centristudimentecorpo Lab ed Emotivamente un interessantissimo progetto dal titolo “L’Arte che Cura”, organizzato dal 13 al 15 dicembre tra il centro congressi universitario dell’ex Orfanotrofio Moncada e l’ex rifugio della salita Matteotti. Le ragazze e i ragazzi di Creative Spaces insomma propongono e continuano a proporre preziose occasioni di approfondimento culturale e riflessione sociale che fanno molto bene alla città.
Fortemente impegnata nella promozione della cultura e della lettura nello specifico è l’associazione Tra le righe che grazie all’entusiasmante guida di Federica riesce a curare diversi progetti in città: da “Tra le righe de… Il Birraio di Preston”, presentato lo scorso 21 ottobre al Museo Diocesano per commemorare Andrea Camilleri e promuovere la lettura di un romanzo in città, come avviene nella “mia” Padova con il progetto One Book One City, a “Nati per leggere”, un programma nazionale promosso a livello locale da Pasquale Carlo Tornatore, ex assessore alla Cultura dell’Amministrazione Ruvolo. Le ragazze dell’associazione Tra le righe sono impegnate su tanti fronti, compreso un progetto ambizioso che spero possa concretizzarsi presto con il supporto del nuovo assessore alla Cultura Marcella Natale che in pochi mesi ha dimostrato la sua competenza e la qualità delle sue azioni, soprattutto nella stagione teatrale 2019/20 con tariffe agevolate per i giovani.
A proposito di cultura non posso tacere il contributo prezioso dato da Giulio con la creazione, insieme a Danilo, proprio di questo giornale online, LAO-L’Antenna Online, collettore di tante ragazze e tanti ragazzi di Caltanissetta che attraverso la scrittura hanno scelto di commentare i principali fatti di cronaca nazionale e locale, ma anche di offrire importanti spunti di riflessione. Non solo, Giulio è attivo all’interno dell’ufficio Migrantes e si è recentemente lanciato in una nuova accattivante avventura con la fondazione della casa editrice Eskimo.
Un altro giovane che resiste a Caltanissetta, investendo il proprio tempo e la propria competenza, è Armando, valentissimo docente di cinese che sta formando decine e decine di bravissimi studenti nisseni. Armando è anche un apprezzato allenatore di basket e un attivo e generoso volontario che si prende cura dei cagnolini abbandonati.
Vorrei citare ancora il caso di Federica Giorgio che non conosco personalmente ma che, seguendola sui social, credo sia una giovane che si spende attivamente e fattivamente per la città, in ultimo con la creazione del gruppo delle “Sardine di Caltanissetta” per contrastare l’ascesa della Lega a Caltanissetta, un partito che storicamente, geograficamente e soprattutto ideologicamente non ha nulla da spartire con il nostro territorio.
Gli esempi di giovani che si impegnano a Caltanissetta e per Caltanissetta, soprattutto attraverso le espressioni artistiche e sociali, sono tantissimi: fotografi, musicisti, professionisti nei settori più disparati, ma anche volontari nelle principali istituzioni culturali cittadine, nella Pro Loco e nei club service per i giovanissimi, quali l’Interact e il Rotaract, nonché scout, studenti universitari e valenti artisti come Alberto e Federica, co-protagonisti degli ultimi importanti eventi di arte contemporanea organizzati in città.
Le storie di Alida, Angelo, Luca, Cristina, Eros, Federica, Giulio, Armando, Alberto sono solo alcune delle storie di giovani nissene e nisseni che cercano di “resistere” a Caltanissetta, di impegnarsi per la città e per i suoi cittadini. Sono loro le “bronse cuerte” a cui bisogna dare spazio, ossigeno, per poter riaccendere un fuoco che ormai appare spento. Non bastano i buoni propositi della politica nei confronti dei giovani, occorre una reale predisposizione di apertura e di attenzione nei confronti dei giovani che – solo loro – possono garantire un futuro a Caltanissetta.
L’unica certezza è che loro, noi, continueremo sempre, in loco o a distanza, a dare il nostro silenzioso ma determinante contributo affinché Caltanissetta non si svuoti e non muoia.
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