Comitato scientificoL’arte: che cura

Oggi le più recenti ricerche neuroscientifiche hanno dimostrato che ogni persona ha la capacità di attivarsi di fronte una forma d’arte con la possibilità di sperimentare e sentire parte dell’intenzionalità dell’artista che ha creato l’opera.  

Sulla base di questo assunto scientifico abbiamo cocreato un evento che possa parlare di arte, artisti, scienza, cura e umanità. Un luogo condiviso dove si racconti del proprio modo di “nutrirsi” dell’arte e dell’umano, presente nel mondo, come mezzi possibili per poi prendersi cura dell’altro. L’idea è quella di avvicinare le persone, professionisti e non, all’arte e tutte le sue peculiarità e non di parlare di cura con la presunzione narcisistica di dimostrare quale metodo o strumento sia più efficace o meno in tal senso, convinti del fatto che esistano tanti e ugualmente validi modi di occuparsi del benessere delle persone.

Abbiamo coinvolto varie professionalità e personalità chiedendogli di raccontare il loro modo di usare  l’arte e il loro appassionarsi alla bellezza presente nel mondo e all’essere umano. 

Il congresso ha come tema la risonanza neuroestetica attraverso le immagini e altre forme artistiche. Un viaggio nel mondo dell’arte con il suo potere di stimolare i sensi, la percezione e le connessioni neuronali, di emozionare e di trasformare sé stessi e l’altro nella relazione di cura. L’arte come mezzo di comunicazione e relazionalità più creativo che utilizza come strumento principale l’umanità dell’artista che attraverso la scrittura, la pittura, le immagini statiche o in movimento offre un pezzo di sé alla comunità che si nutre di bellezza.  

Abbiamo tessuto una trama che intreccia in tre giornate, dal 13 al 15 dicembre 2019,  un evento congressuale, una proiezione serale di cortometraggi, una collettiva d’arte, uno spazio sperimentale fatto da 5 workshop e un pranzo consapevole, una rete di connessioni tra luoghi di ristoro e ricreativi del centro storico e un gruppo di più di cento persone coinvolte tra organizzatori, associazioni e collaboratori.

Pensiamo che questo evento sia fruibile da tutti indistintamente, da chi pratica l’arte o da chi semplicemente sa riconoscerne il potere percettivo e trasformativo.

Il nostro messaggio a questa amata città, scelta come sfondo a questo evento nella cornice culturale e storica del Palazzo Moncada sede del consorzio Universitario di Caltanissetta, è quello di non perdere mai la speranza e di non smettere mai di mettere in moto energie nuove per coltivare fiori in terre dove sembrano esserci solo terremoti e lunghi periodi di aridità.