Di Lara Aliffi
Capita spesso che noi donne, vuoi per una crisi alcolica, vuoi per il troppo the bevuto la mattina, abbiamo bisogno del primo bagno che ci capita a tiro quando ci troviamo fuori casa. Prede di convulsioni, dolori brucianti all’addome e di tic nervosi, dobbiamo a tutti i costi trovarne uno. Ed inizia la caccia al tesoro del “bagno perfetto”! Dove andare? Si sa, si cerca di evitare il più possibile i bagni dei bar, dato che le malattie ti assalgono appena varchi la soglia proprio come topi sul cubetto di formaggio. E allora che fare? Il nostro cervello si mette in moto e inizia ad elaborare una mappa a reticolo della zona dividendo il ricavato in: 1. Luoghi da evitare a tutti i costi.2. Luoghi di cui accontentarsi.3. Luoghi approssimativamente ottimali.
Le sinapsi cominciano a lampeggiare e alle orecchie sentiamo quel rumore da metal detector ed ecco che si illumina in fondo al tunnel il locale giusto in cui poter finalmente raggiungere il nirvana. Ci siamo quasi! Oh cavolo la fila del bagno delle donne arriva, come sempre, fuori dalla porta!! Riflettiamo: Bene, quello degli uomini è sempre libero! Ci si accontenta di poco! Ed inizia un vero e proprio Calvario ben studiato e organizzato in ogni singola tappa!
Manche 1: cercare dei fazzoletti, dato che la carta igienica è cercata e non trovata come un’oasi in un deserto africano.
Manche 2: assumere la famosissima posizione dello struzzo che si traduce in: gambe divaricate, sporgenza posteriore di intensità pari a uno squat da palestra, mani aperte con modalità ventosa attivata per tenersi alle pareti del piccolo bagno (#uomoragnolevati), testa curvata in avanti che funge da appendino per la borsa, vestitino tirato sù e tenuto ben stretto tra i denti e in quel momento speriamo che non ci sia una candid camera nascosta da qualche parte che riprende lo scempio struzzesco in cui ci trasformiamo!
Manche 3: la CONCENTRAZIONE! Proprio in quella posizione così in bilico tra lo scimmiesco e l’umano, ecco che il fiume in piena che stava per straripare qualche minuto prima si trasforma in un torrente secco da anni. Facciamola volare questa fantasia sù! Ed inizia la sfilza di parole che hanno la radice -acqu-: acquedotto, acquitrino, acquazzone, acquario, annacquato, acquaragia… niente proviamo quelle che fanno pensare alla pipì: pisssscina, pissssciforme, psssicopatia, pssssichiatra (ah si con questa ci siamo alla grande!)
Manche 4: cercare di rimettere tutto a posto senza far cadere nulla né sulla tavoletta, né per terra! Perché in quel caso disgrazie, pestilenze, carestie si riverseranno sul tuo corpo trasformandolo nello scenario biblico delle 7 piaghe d’Egitto!
La sensazione successiva a tutto questo processo è la LIBERTÀ di camminare nuovamente per le strade leggiadra e libera come una farfalla che ascolta con le cuffie la canzone I Don’t Feel Like Dancin’ delle Scissor Sisters, finché…. “Capita spesso che noi donne, vuoi per una crisi alcolica, vuoi per il troppo the bevuto la mattina abbiamo bisogno del primo bagno che ci capita a tiro fuori casa…”
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