Di Giulio Scarantino

Poco più di una settimana fa il Consiglio Comunale di Caltanissetta ha approvato all’unanimità la mozione presentata da Oscar Aiello (Lega) per aderire al Challenge Plastic Free del Ministero dell’Ambiente.

La mozione, a parere di chi scrive, presenta un contenuto molto scarno che impegna la Giunta a liberare il Comune dalla plastica ma poco dispone per tutto il resto della città. Salvo qualche impegno di sensibilizzazione nelle scuole e per i titolari di attività commerciali, e un fin troppo generico obbiettivo di abbandono della plastica monouso in città.

Non si vuole qui ricostruire la vicenda accaduta in Consiglio che ha portato con sé qualche strascico e polemica, per la mancata approvazione di alcuni emendamenti che ne avrebbero migliorato il contenuto.

Va da sé che una delibera votata all’ unanimità  responsabilizza tutto il Consiglio, dal proponente ma soprattutto al gruppo di maggioranza, per i pregi e in particolar modo per i difetti.

Sicuramente un maggiore impegno del Consiglio con obbiettivi più vincolanti avrebbe giovato tutti, cittadini e Giunta.
Si perché il Consiglio Comunale per non vedere svilito il proprio ruolo non deve essere un mero cartello pubblicitario per rivendicare sui social gli obbiettivi raggiunti, ma essere pungolo, organo di controllo dell’operato di chi amministra, anche se chi sta governando è espressione della propria maggioranza.

Chi scrive però non vuole instillare sterili polemiche ma auspicare nei passi successivi una maggiore attenzione ad un tema fondamentale e troppo spesso sottovalutato, reo di pregiudizi e facili strumentalizzazioni, appunto la tutela dell’ambiente.

Forse per ripiegare ad un’opportunità sprecata, il voto in consiglio su Caltanissetta plastic free, sarebbe il momento giusto per affrontare il tema in maniera costruttiva e non di semplice manifesto,  coinvolgendo formazioni sociali, di settore che si occupano della tutela dell’ambiente, rappresentanti delle scuole, delle università, degli uffici pubblici e finanche delle attività commerciali che dovrebbero adeguarsi ad un abbandono totale della plastica, per una progettazione organica.
Un tavolo di lavoro che abbia come obbiettivo comune un “Green New Deal” alla nostra portata, ma che sia vero ed efficace.
Per esempio si potrebbe partire da quelle realtà che si sono rese protagoniste delle manifestazioni a Caltanissetta di Fridays for future o di tutte le formazioni sociali ed impegni personali che stanno animando l’evento “Paesaggi di mezzo” dimostrando un sentimento particolare per le tematiche legate all’ambiente.
D’altronde promuovere il “paesaggio” è il termine che viene utilizzato nella costituzione per riconoscere anche la necessità della tutela dell’ambiente.

Insomma, i presupposti per una partecipazione importante ci sono tutti, pertanto queste parole sono rivolte all’ intera comunità: rappresentanti e società civile, cosa stiamo aspettando? “Che si faccia troppo tardi?”