Di Teresa Nigro

“Froscia isterica. Viscida bestia. Squallida invasata. Figlia di un preservativo bucato. Zoccola, uscita dal buco sbagliato. Spero che ti violentino sti negri. Meriti di fare la fine di una puttana. Discarica vivente. Spero ti stuprino. Anzi no, per rispetto allo stupratore. Dovresti solo stare zitta. Faccia di merda. Impalamento in pubblica piazza. Sgozzate quella cagna comunista e parassita. Aprire i porti? Apri le gambe e fatti pagare. Giusto va bene a coltivare le patate, che se le magna tutte, sta grassona, è anche brutta e vecchia. Balena blu”. L’odio online contro le donne è in continuo aumento, a rivelarlo è Vox-Osservatorio italiano sui diritti che ha realizzato la “Mappa dell’odio”. 

L’hate speech con contenuti misogeni è aumentato del 1.7% rispetto al 2018 e nel periodo di rilevazione sono aumentati i femminicidi. Gli uomini che odiano le donne insultano, deridono e stuprano verbalmente il loro corpo, visto come carne da macello, bersaglio semplice da colpire e ferire. Le ultime ad essere prese di mira per il loro abbigliamento sono state le nuove ministre Teresa Bellanova e Paola De Micheli. I vigliacchi sul web non risparmiano nessuno: sportive, scrittrici, intellettuali, cantanti, attrici. L’aumento spropositato degli insulti misogeni e altamente aggressivi viene quasi legittimato quando a farli sono esponenti istituzionali, chi dovrebbe tutelare la sicurezza di tutti i cittadini non dovrebbe darli in pasto alle bestie. Negli ultimi 14 mesi le bestie online sono state sguinzagliate anche contro ragazzine minorenni, colpevoli di manifestare contro il Governo. 

Gli odiatori vorrebbero azzittire tutte le donne con un pensiero libero instillando la paura, ma come scrisse la scrittrice Margaret Atwood in un suo romanzo Nolite te bastardes carborundorum” (“Non consentire che i bastardi ti annientino” ).