Di Luigi Garbato
In occasione della prossima edizione delle Vie dei Tesori, che aprirà al pubblico di Caltanissetta 15 siti tra chiese, musei, teatri, ville e palazzi, suggerisco ai visitatori amanti dell’arte di seguire un itinerario alla scoperta di Guglielmo Borremans. Il pittore fiammingo, nato ad Anversa nel 1672, giunse in Sicilia nel 1714 e qui restò per 30 anni, fino alla morte che lo colse nel 1744.
All’artista si devono numerosi cicli di affreschi nelle chiese siciliane, tra i quali spiccano per estensione e bellezza gli affreschi per la chiesa di S. Maria dell’Ammiraglio e per l’oratorio della carità di S. Pietro a Palermo, per la chiesa madre di Alcamo, per la chiesa di S. Vincenzo Ferreri a Nicosia, per la chiesa di S. Giovanni Evangelista a Piazza Armerina, per il duomo di Enna e infine per la Cattedrale di Caltanissetta. In quest’ultima sede Borremans ha realizzato nel 1720 uno dei suoi capolavori più riusciti, affrescando la volta della navata centrale e gli intradossi degli archi laterali, costruendo un’autentica macchina scenografica insieme al grande dipinto dell’Immacolata, posto sull’altare maggiore, che chiudeva la parete absidale distrutta con la realizzazione del transetto negli anni Cinquanta (1).
Ma Guglielmo Borremans e il figlio Luigi realizzarono nella città di Caltanissetta altre opere, alcune delle quali sono visibili in 3 dei 15 siti scelti per la III edizione delle Vie dei Tesori.
Iniziamo dall’opera più piccola: un dipinto, attribuito a Luigi Borremans, raffigurante l’Immacolata tra santi e angeli, conservato nella chiesa di S. Francesco. L’edificio è conosciuto anche come santuario dell’Immacolata in quanto, nel mese di dicembre, il simulacro ligneo realizzato dallo scultore Antonino Laverde e ricoperto con lamine d’argento dall’argentiere Giacomo Glorioso, viene portato qui dalla Cattedrale per un periodo di otto giorni.
La seconda tappa di questo itinerario sulle tracce di Borremans lungo le Vie dei Tesori è il Museo Diocesano del Seminario Vescovile “Mons. Giovanni Speciale” che conserva al suo interno una grande pala d’altare raffigurante S. Vincenzo Ferreri di Guglielmo Borremans, proveniente dalla chiesa di S. Domenico, e due dipinti del figlio Luigi Borremans. Questi ultimi due quadri, raffiguranti episodi della vita di Mosè, provengono dal Palazzo Calefati di Canalotti, oggi sede della BCC “S. Michele”, in cui si conservano ancora affreschi e sovrapporte dipinti da Luigi Borremans.
L’ultimo sito, indubbiamente il più significativo di questo nostro itinerario, è la chiesa di S. Agata al Collegio in cui si può ammirare la splendida cappella di S. Anna. Interamente affrescata, per lungo tempo è stata ritenuta opera di Luigi Borremans ma i recenti lavori di restauro, condotti sotto la guida dell’arch. Daniela Vullo e finanziati dal FEC, inducono a pensare che possa esserci la mano del padre Guglielmo dietro questo capolavoro pittorico.
I tre siti offrono quindi un’occasione preziosa per scoprire l’opera di uno degli artisti più importanti del Settecento siciliano, secolo che si può facilmente inquadrare grazie alle altre numerose opere d’arte – parati decorati con il corallo, pale d’altare, paliotti decorati con sontuosi marmi mischi – che i visitatori potranno ammirare in questo percorso lungo le Vie dei Tesori a Caltanissetta.
Vie dei Tesori 2019: 13-15, 20-22, 27-29 settembre a Caltanissetta, organizzazione demandata all’associazione Creative Spaces con il patrocinio oneroso del Comune di Caltanissetta.
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