di Annarita Giglia
Ci siamo addentrati nella stagione estiva e per la maggior parte degli Italiani è tempo di prova costume con cui è quasi automatica l’associazione al mare. Ancora di più alla dieta. Premesso che dieta è molto di più di un foglio con delle quantità di alimenti a cui attenersi temporaneamente al fine di raggiungere la fitness adatta per la spiaggia, oggi ci sono diete per tutti i gusti: quella “a zona”, “la tisanoreica”, la “paleolitica”, la “Weight Watchers”.
Con l’obiettivo di rimanere aggiornati facendo un po’ di “cultura dietetica”, se così si può definire, si propone un’altra alternativa, proveniente da oltreoceano: quella del Supermetabolismo, diventata ormai abbastanza famosa negli U.S.A.
Quali sono i principi su cui è basata questo schema alimentare e soprattutto funziona davvero?
I principi hanno alla base studi scientifici condotti sugli animali: parte su quelli di allevamento che dovevano essere fatti ingrassare rapidamente perché destinati al macello, oppure quelli che al contrario dovevano dimagrire per aumentare le loro prestazioni fisiche e muscolari, vedi i cavalli puro sangue. Quello che hanno fatto i ricercatori che si sono occupati di questi studi è applicare gli stessi principi sull’uomo.
Supermetabolismo vuol dire cercare di dare dei “segnali a rotazione” in modo tale che ci sia un’attivazione delle varie ghiandole coinvolte nel rilascio di particolari ormoni. Si pensi al surrene che rilascia cortisolo, l’ormone dello stress, responsabile dell’aumento di peso, alla tiroide, al fegato ma anche a tessuti che non nascono per avere la funzione di ghiandole, il muscolo è un esempio. Fornendo i giusti segnali a rotazione si permette di dare una tregua dallo stress cronico che spesso anche le diete inducono causando l’inibizione del metabolismo.
È bene informare che è necessario un conteggio delle calorie, per cui non è una dieta da improvvisare o peggio ancora “fai da te” ma sono previsti dei dosaggi specifici.
Fermo restando che ogni volta che si vuole agire sul corpo attraverso la nutrizione bisogna sempre rivolgersi ad un professionista, si vuole dare un quadro generale sullo svolgimento della dieta del Supermetbolismo che, contrariamente a quello che si potrebbe pensare, non è una dieta di privazioni:
nei primi due giorni non è previsto il consumo di grassi ma di carboidrati, sia quelli complessi (es. pasta, riso, orzo, farro, pane) di tipo integrale che quelli provenienti dalla frutta che invece sono ad alto indice glicemico, assieme ad una piccola quota proteica. Questi primi due giorni servono a “calmare” il surrene che grazie all’abbondante quota di carboidrati diminuisce il suo lavoro.
A questo tipo di alimentazione va unita un’attività fisica mirata, in particolare attività fisica di tipo aerobico almeno in uno dei due giorni in modo da attivare gli apparati cardiovascolare e muscolo-scheletrico. Come per l’alimentazione anche nel caso dell’attività motoria è bene farsi seguire e/o consigliare da un esperto del settore (es. istruttore in palestra, personal trainer, preparatore atletico).
Nel 3° e 4° giorno oltre ai grassi, si eliminano anche i carboidrati in modo da consumare solo alimenti proteici e verdure, in modo da rinvigorire ulteriormente il muscolo, disintossicare il fegato e fornirgli gli amminoacidi necessari per rigenerare la massa muscolare. Anche in uno di questi due giorni è prevista attività fisica, questa volta di resistenza (l’esempio più comune è la corsa, ma c’è anche la bici e le lunghe passeggiate a passo sostenuto).
Negli ultimi tre giorni invece si ricomincia a mangiare un po’ di tutto: una certa quota di carboidrati, grassi “buoni” (olio extra vergine d’oliva, pesce e frutta secca), proteine. In questi giorni l’effetto si ha principalmente sulla tiroide; un concetto importante è che quando si restringe troppo la quota di calorie, la tiroide si difende abbassando il funzionamento dei suoi ormoni. Si deve quindi fare attenzione al modo con cui si segue una dieta perché una volta terminata il metabolismo potrebbe ingolfarsi più di quanto lo era all’inizio.
Questa dieta secondo gli studi permette la perdita di 9 Kg entro un mese. È chiaro che non è uno schema alimentare che si può seguire tutta la vita anche perché il metabolismo di ciascun soggetto una volta raggiunto il suo set point, non può andare oltre. Dopo la fase d’attacco, “come” continuare dipenderà dalla singola persona: c’è chi ha bisogno di sapere ogni giorno cosa mangiare e in quali quantità, c’è invece chi ha bisogno di più libertà. Ecco che il modo più efficace di utilizzare la dieta del supermetabolismo è come fase di riattivazione, per risvegliare e/o far riposare gli ormoni coinvolti nel metabolismo.
Fra le diete più accreditatate dal mondo della scienza dell’alimentazione che sia del supermetabolismo, mediterranea, leggermente iperproteica, chetogenica, principalmente vegetariana, qualsiasi dieta “di qualità” che non insegna a mangiare correttamente e per tutta la vita è destinata a fallire nel lungo termine.
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