Di Federica Falzone
Il mare fra le pagine:
Profuma di acqua limpida e sale sulla pelle, di cultura e di leggende, profuma di terre e fiori di color pastello quell’atlante che può trovar posto sul comodino ed essere scrigno di sogni tra le righe prima di chiudere gli occhi in queste calde notti di fine Giugno.
Profuma di straordinario quell’atlante, frutto dell’estro e della sapiente penna di Massimo Onofri, celebre saggista, critico letterario, professore e scrittore ospite a Caltanissetta Venerdì 28 Giugno. “Isolitudini- Atlante letterario delle isole e dei mari” è il protagonista della serata di anteprima della rassegna culturale nissena “Sicilia dunque penso”, festival oramai così atteso, sempre così ricco e brillante che ci rende curiosi e desiderosi di ritrovarci fra le pagine e fra le strade del mercato della nostra città, la strata a’ foglia. L’incontro si svolgerà alle 19:00 (strata a’ foglia- altezza Ammuttammu) e sarà introdotto dalla Prof.ssa Marcella Natale, presidente dell’associazione, che dialogherà con l’autore affiancata dalla Prof.ssa Marina Castiglione e dal Dott. Fabio Di Pietra. Sfiorare l’essenza di quest’opera porterà venti di riflessioni a partire dal neologismo di G. Bufalino che racchiude l’ambivalenza insita nell’identità delle isole, della Sicilia così calorosa e ospitale, così energica e cristallina ma allo stesso tempo così chiusa, isolata e sola. Le parole di Massimo Onofri ci faranno fluttuare fra la Grecia, l’Oceano Pacifico, il Giappone, il Baltico, i ghiacci e ancora nel Mediterraneo, un viaggio fra isole e racconti, fra noti autori e fili rossi della tradizione e della narrazione. Caltanissetta respira letteratura e poesia grazie a “Sicilia dunque penso” e le sere estive vengono avvolte da pennellate di arte, di incontri, di relazioni, di musica e di semplice incanto. Lasciamoci allora trasportare lievi dalle onde che bagnano queste isole, così sole, così piene di storie e di volti, di coste frastagliate e fichi d’india, di miti e di fantasie. Lasciamoci trasportare dalle onde che bagnano queste isole così profondamente dentro ognuno di noi da non capire, a volte, quanto siano riflesse nei nostri occhi, radici della nostra luce, di ogni nostro modo di navigare e respirare in questo universo.
Commenti recenti