Il diario di Lara Aliffi

Perso in quella foresta di alberi dalla folta chioma rossa un piccolo capello bianco cresceva, sentendosi sempre più un brutto anatroccolo, diverso da tutti gli altri così colorati. Ogni giorno il prode guerriero diventava duro e forte, selvaggio e impertinente, finché delle nobili dita non lo estirparono con uno scossone improvviso staccandolo alla radice e facendolo precipitare in un cestino buio e nero.
Fine.
Questa, purtroppo è la fine che fanno i nostri capelli bianchi. Una bella mattina sei lì, di fronte allo specchio, schiacciando qualche brufolo, facendo le smorfie, guardando le borse e le occhiaie che giorno dopo giorno avanzano a una velocità criminale e scopri un luccichio in testa: un crudele e infimo capello bianco è lì che ti osserva, ricordandoti che la vecchiaia è vicina. Che triste verità! Allora fai di tutto per cancellarlo, per gettarlo via, per strapparlo e buttarlo e scopri che è più forte di quanto avessi previsto.
Lo perdi in mezzo agli altri, lo cerchi come un cane da tartufo e trovatolo lo stacchi con tutta la forza che hai in corpo, sbuffando e diventando più rossa dei capelli finché non te lo trovi in mano e, raggiante, pensi:” E anche oggi, si diventa vecchi domani”…. Ma un cupo pensiero che emerge dai meandri della tua memoria, dalle voci di compagne di scuola, ti sfiora:
“ E se, strappandone uno, ne ricrescessero davvero 7?”
Una dubbiosa fitta lancinante!
Occorre un rimedio pratico e casalingo: vado subito a controllare se nel portapenne ho un pennarello rosso a portata di mano, non sia mai che il parrucchiere non riuscisse ad essere disponibile per la mia unica ciocca bianca!
Trovato il magico pennarello faccio un sospiro di sollievo!
Dopo aver realizzato che non ne cresceranno questa notte altri 7, arriva un altro sospiro di sollievo.
Adesso la mia vita potrà continuare tranquillamente per un’altra settimana almeno… insomma, il tempo in cui un altro non prenda prepotentemente il posto del primo spodestato!