Di Danilo Napoli
Questa è la storia di ciò che poteva essere e di ciò che è anche stato, la storia di un ragazzo diventato consigliere comunale fantasma.
E’ nato a Cinisi nel 1948, non sapeva cosa lo aspettava, era solo un bimbo vivace a cui piaceva ascoltare i proverbi e le storielle dei grandi. Una alla quale era molto affezionato, la sentiva dal pazzo del paese che andava sempre in giro per la piazza, per il bar, in chiesa e diceva: – In Sicilia esistono due tipi di alberi, l’albero e il non albero, nascono sempre vicini, ma sono uno il contrario dell’altro – . Nessuno faceva caso al farfugliare di quel pazzo, nessuno in realtà ascoltava le sue parole, ma non tutti, il futuro consigliere comunale fantasma le ascoltava e le faceva sue.
Quel ragazzino crescendo era diventato sempre più un abile pensatore, iniziava ad avere problemi nel vivere con la sua famiglia, poiché suo padre non era come lui pensava, apparteneva a qualcosa che a lui non piaceva, del resto come diceva il pazzo in Sicilia esistono due tipi di alberi, l’albero e il non albero, nascono sempre vicini, ma sono uno il contrario dell’altro.
Dunque pensando a quelle parole e scegliendo che albero volesse diventare quel ragazzino a quindici anni lasciò casa e dedicò la sua vita alla lotta a quello che lui considerava il mala della società: il non albero.
Crescendo iniziò a scrivere per un giornalino e nel 1965 fondò il giornale “L’idea socialista”.
Questi furono anni importanti per lui, perché una volta fuori di casa , iniziò a dare il nome giusto ad ogni cosa. Il non albero adesso si chiamava mafia. In questa nuova parola trovò il senso della sua vita, perché era sempre più convinto che non gli piaceva e voleva cancellarla o per dirla come il pazzo, voleva tagliare quel non albero che tanto male stava facendo. Da lì in poi diventò sempre più partecipe e attivo: entrò nel direttivo dei gruppi comunisti e aiutò i contadini espropriati a causa della costruzione della terza pista dell’aeroporto di Palermo.
La vera svolta però la si ebbe quando quel ragazzino, ormai ventottenne e prossimo a diventare consigliere comunale fantasma, fondò RADIO AUT, radio libera e autofinanziata, che diventò mezzo di denuncia contro le attività illecite dei mafiosi di Cinisi e Terrasini, ma soprattutto contro il boss del paese, Gaetano Badalamenti.
Nel 1978 all’età di trent’anni, scelse di portare a servizio della città il suo ideale di vita (non si era mai dimenticato del non albero) e così decise di candidarsi alle elezioni amministrative con la lista della Democrazia Proletaria. La sua fu una campagna elettorale che si fece da sola, continuò a fare quello che aveva sempre fatto, ma in veste ufficiale. Qualche giorno prima delle votazioni però, successe qualcosa di imprevisto, Peppino, ah si già Peppino era il suo nome, non si trovava. Era il 9 maggio 1978, Peppino era sparito, lo ritrovarono dopo ore di ricerche.
Nella sua continua frenesia e voglia di fare aveva deciso di imbottirsi di tritolo e adagiarsi su un binario della ferrovia o almeno questo fu quello che vollero far credere, in realtà Peppino fu sradicato alla vita dal non albero, non poteva fare di più, non poteva difendersi da solo, perché si sa in Sicilia esistono due tipi di alberi, l’albero e il non albero, nascono sempre vicini, ma sono uno il contrario dell’altro.
Peppino qualche giorno dopo venne eletto dai suoi concittadini consigliere comunale, diventando così il primo consigliere comunale fantasma in grado di cambiare l’approccio con la mafia e in grado di lasciare ideali forti e giusti, seminando speranza e coraggio.
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