Di Lara Aliffi
“Amor, ch’a nullo amato amar perdona
mi prese del costui piacer sì forte,
che, come vedi, ancor non m’abbandona”.
Il così definito“letterato” è colui che vive di citazioni come questa e cerca di far colpo sulla sua dolce e angelica metà tramite l’esempio dei confratelli: Dante, Petrarca e Boccaccio. Ma altro che “piacer che ancora non l’abbandona”, il letterato omaggia la sua dama solamente di dolci poesie e baci perugina di cui scrive ovviamente frasi sdolcinate la notte quando la luna piena gli fa luce col suo incantevole bagliore e, quando lui pur di essere un “tipo romantico”, cade lentamente negli abissi della miopia!
Il letterato ha dei tratti caratterizzanti: è colui che ha sempre un libro con sé, spesso resta immobile a fissare le nuvole in mezzo alla strada, perso nella poesia di quell’attimo, mentre il conduttore di una macchina si sta slogando un polso a furia di suonare il clacson per farlo spostare; è colui che col naso ritto per aria cammina incurante degli altri esseri umani che gli stanno attorno, indegni della sua celestiale attenzione. È il tipo che quando va a comprare il pane, alla ragazza del panificio non fa una normale domanda su che tipo di pane vuole, ma inquisisce con un “semplicissimo” indovinello:
Oh Rosetta, Rosetta, perché sei tu Rosetta? Rinnega tuo padre,il prode filoncino, e rifiuta il tuo nome! O, se non lo vuoi, tienilo pure e giura di amarmi, ed io non sarò più un Carasau!
La ragazza, sconvolta, lo fissa ed esclama: <<Dunque le porto una Rosetta, un filone o il pane sardo carasau?”
Lui allibito da tanta insolenza di fronte al suo sapere, alza e arriccia nuovamente il naso ed esce disgustato senza pane!
È giunto il momento di trovare e scegliere la sua amata, che non potrà di certo incontrare in un luogo pubblico di fronte a un normalissimo caffè circondato da gente plebea, ma in cui dovrà casualmente incappare nella sua bella città mentre passeggia co’ gl’illustri compagni perso in meditazioni senza tempo né spazio. Dopo averla scelta, la guarda da lontano, le accenna un saluto e, solamente, col suo incandescente sguardo che arde d’amore, crede di trasmetterle un arcano messaggio che può interpretare solo lei. Poi si volta e con passo felpato si allontana perdendosi tra i vicoli cittadini. Immaginate solamente cosa può pensare una semplice ragazza di un solo “sguardo incandescente”! Ovviamente avrà di certo capito che lui la ama! Ovviamente avrà di certo capito di essere la sua Beatrice, ma sopratutto avrà di certo capito il suo MESSAGGIO lanciato con la forza dello sguardo e del pensiero! Chi non capirebbe, dai! Solo poveri e comuni mortali non riuscirebbero a comprendere la poesia e la sanità mentale di questo gesto!
E lei, infatti, capisce…. capisce bene e proprio perché fulmineamente capisce, fugge via spaventata credendo di essere diventata oggetto d’attenzione di un ossesso psicopatico!
Commenti recenti