Di Tommaso Junior Mancuso
“Alla tua età, io già…”; “ma quando me lo porti un nipotino? Io a quest’ora…”. E invece no! No! Perché mai dovrei preferire andare via da casa? Perché mai dovrei decidere di trovare un lavoro? Perché mai potrei voler desiderare di diventare indipendente dai miei genitori, che “mi campano”, mi viziano? Per quale motivo dovrei trovare una ragazza con cui condividere la mia vita e fare una famiglia? Perché aspirare ad avere bambini, cambiare pannolini, sopportare i loro pianti in piena notte, i litigi durante la loro adolescenza? Perché desiderare di avere più responsabilità? No, signori! Io voglio restare un mammone! Perché mammone è semplice, mammone è bello!
Sarebbe illuminante sapere da tutti coloro che soventemente ci deliziano con i tipici paragoni che ci confrontano ad essi stessi, quando avevano la nostra età, come hanno fatto ad essere così precoci, così efficienti, così geniali, così maledettamente insuperabili! Inondateci con la vostra sapienza, voi che, con impegno, perizia, ma soprattutto con enorme competenza, siete riusciti a rendere il mondo in cui viviamo così perfetto, tanto da oscurare qualsiasi tentativo di emergere da parte di noi giovani, che per timore di non riuscire a reggere il confronto, preferiamo mantenere uno stato di perenne anonimato e, diciamolo pure, impotenza.
Ed a quanti politici o personaggi dello spettacolo luminari sentiamo dire che i giovani di oggi non hanno le capacità di una volta, non hanno quella forza di volontà che hanno permesso alle generazioni precedenti di costruire quello che i ragazzi scapestrati e nulla facenti di oggi stanno mettendo a repentaglio. Ed hanno assolutamente ragione! Noi giovani non siamo in grado di fare le scoperte scientifiche che hanno fatto loro; non siamo in grado di costruire edifici ed infrastrutture che loro hanno messo in piedi e dureranno in eterno; non possiamo neanche pensare di poter raggiungere i risultati sportivi, accademici, sanitari e civili che i nostri padri hanno conseguito!
Beh, spero che molti si siano resi conto di quanta idiozia sia contenuta nelle righe precedenti. Perché sono certo che la stragrande maggioranza dei giovani non vede l’ora di poter vivere per conto proprio, a modo proprio, con un lavoro proprio, che gli permetta di operare le proprie scelte senza doverne rendere conto a nessuno. Solo, trovare lavoro è decisamente più ostico di quanto non fosse ai tempi dei cosiddetti “grandi”. Grandi d’età, s’intende. Risulta difficile spiegare cosa si provi a partecipare a concorsi in competizione con decine, se non centinaia di migliaia di altri candidati e poche decine di posti di lavoro disponibili. O quanto sia scoraggiante mandare decine di curricula on line senza neppure sapere se verranno mai letti e presi in considerazione. E di quanto sia degradante, dopo aver studiato per decenni, aver conseguito una laurea ed aver frequentato corsi di formazione e masters (pagati anche decine di migliaia di euro), vedersi costretti ad accettare lavori che nulla hanno a che fare col percorso di studi affrontato, magari anche in nero e/o con uno stipendio inadeguato nemmeno per la mansione svolta, figuriamoci per il titolo di studi conseguito. Subendo anche lo smacco di vedere gente senza una laurea, e talvolta neanche il diploma, governare il paese, avere in mano le nostre stesse vite!
Ma cosa potreste mai saperne, voi “grandi”? Avete dimenticato quanto fosse più facile, ai vostri tempi, trovare un lavoro che vi permettesse di costruire una famiglia. Di quanti fossero pochi i lavori per i quali la laurea non fosse un requisito necessario. Noi non possiamo trovare un lavoro a 20 anni perché dobbiamo ancora studiare. Non possiamo andare via da casa, costruirci una famiglia per le difficoltà nel trovare un lavoro. Ma no, secondo me non l’avete dimenticato. Solo, è più facile rinfacciarci il nostro status di mantenuti, piuttosto che ammettere i vostri fallimenti. Si, perché voi avete portato il paese a questo punto, non noi. Noi siamo la prova del vostro fallimento.
Tuttavia, siamo una generazione che batte record sportivi, fa nuove scoperte in campo medico e scientifico, portiamo innovazioni in campo ingegneristico e tecnologico. Tutto questo perché studiamo e ci impegnamo costantemente a migliorarci, nonostante tutte le difficoltà.
Per cui, quando vi viene in mente di utilizzare certi epiteti nei confronti di ragazzi che probabilmente stanno lottando contro un mondo che non è più fatto su misura per i giovani, contro lo scoramento dovuto alle mille difficoltà che voi non avete dovuto affrontare, contro un contesto sfavorevole di cui siete responsabili, pensateci due volte. E piantatela di assillare i vostri figli e nipoti con paragoni poco calzanti sulle differenze tra le vostre vite. Loro non vogliono le vostre vite, vogliono avere l’occasione di vivere la propria. Di poter compiere le proprie scelte in autonomia. Di poter essere grandi anche noi.
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