Di Giulio Scarantino
Come ogni anno anche quest’anno è arrivato il Natale con tutti i suoi Panettoni e canditi , cenoni, salivosi baci dei parenti e tediose domande della zia . Ebbene, nella lista dei must natalizi non possono mancare anche le musichette,tutte rigorosamente allegre, riscoperte per l’occasione, genericamente sussumibili su un’unica categoria: “Michael Bubble Songs”. Pertanto se siete stanchi di tutte queste allegre canzoni, dei baci e delle domande della Zia, vi offriamo un’alternativa e rara playlist delle canzoni tristi di Natale che terrà lontani da voi chiunque metta piede in casa vostra , potendovi godere un finalmente triste Natale in assoluta solitudine.
Non mancano tra i cantautori italiani soluzioni piacevolmente malinconiche e strazianti per chi delle simpatiche “canzonette” natalizie si è stancato.
Non poteva non esserci in questa lista il nostro compagno preferito di nostalgiche bevute di vino rosso, Francesco Guccini, che con il brano “Incontro” scrive: “Come un libro scritto male, lui si era ucciso per Natale.”
Se poi cerchiamo tra la discografia dei Subsonica, un titolo cattura l’attenzione: “Coriandoli a Natale”. Anche loro non deludono quando scrivono: “Un giorno che tu ti senti inutile, coriandoli a Natale e magari ti senti stanco di ricominciare”.
Claudio Baglioni ci stupisce quando nel suo brano “Notte di Natale” efferato e diretto come una lancia, tra le luci di Natale e i presepi, annuncia:” Dio, tu stai nascendo e muoio io”. Nel brano il cantante descrive una drammatica notte di Natale per chi ha perso il suo più grande amore: “Dio ma che Natale è questo mio, Campane a festa anche per me”.
“Ci scommetto che nevica, tra due giorni è natale ci scommetto dal freddo che fà”, “e da dietro la porta sento uno che sale e si ferma due piani più giù: è un peccato davvero ma tanto già lo sapevo che non potevi esser tu.”. Incontrovertibile è il titolo: “Natale”. Francesco De Gregori, nel brano, racconta la tragica giornata di un uomo in attesa di qualcuno nei giorni che precedono la festività. Nonostante un improbabile inizio “caraibico” del brano, la dolce rassegnazione e la malinconica attesa dell’uomo descritta fanno sì che il testo abbia un significato profondo: il Natale è anche di chi aspetta.
Non c’era dubbio di trovare tra gli esempi anche Morgan. L’eclettico artista ha inciso il brano “Canzone per Natale” per raccontare la solitudine di chi neanche a Natale ha un posto nel mondo. “Le finestre accese e le ombre tutte quante insieme a conversare. Nelle strade tetre del quartiere un nuovo Centro commerciale.”, “Faceva proprio finta di sapere dove andare!”.
“E un Babbo Natale che parlava d’amore, e d’oro e d’argento splendevano i doni ma gli occhi eran freddi e non erano buoni”. Il cantautore Fabrizio De Andrè, unico nel suo genere, grazie alla sua poetica nel brano “Leggenda di Natale” riesce a raccontare di un Babbo Natale pedofilo che spegne i sogni di una bambina:, “e mentre incantata lo stavi a guardare dai piedi ai capelli ti volle baciare”.
Se però volessimo rimanere nei nostri anni, chi ha sicuramente ereditato il ruolo dei cantautori del passato è Brunori Sas. Troviamo infatti nella suo album “Il cammino di Santiago in taxi” il brano “La vigilia di Natale”. L’artista racconta di un uomo insoddisfatto della propria vita che trova nella monotonia della vigilia di Natale lo spunto per reagire. “E’ che spesso a Natale mi viene il magone con le luci, il presepe e tutte quelle persone. Con i pacchi dei regali, con le facce tutte uguali col boccone sempre in bocca come un branco di maiali”. Uno spunto, però, che termina presto come i buoni propositi del periodo natalizio “Quest’anno a Natale volevo morire, poi ho visto l’orario e sono andato a dormire. Ho spento la luce e la stella cometa, finite le feste mi metterò a dieta.”
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