Redazione

L’abbandono indiscriminato di rifiuti nella Solfara di Gessolungo non si è fermato, la “munnizza” è ormai diventata la padrona incontrastata del luogo della memoria dei Carusi e dei minatori. Il luogo della memoria delle drammatiche condizioni di schiavitù e sfruttamento lavorativo, dei tragici incidenti sul lavoro. A pochi passi dalla Salfara, il cimitero dei Carusi ricorda il tragico incidente del 12 Novembre 1881 in cui persero la vita 65 persone tra cui 19 Carusi.

Nella città che si indigna quando viene rappresentata nelle sue contraddizioni, quotidianamente il luogo simbolo della memoria viene sepolto dalla “munnizza” lasciando soltanto il putrido olezzo della sua ipocrisia.

A denunciare la condizione di drammatico abbandono e totale incuria del luogo è la guida ambientalistica Giovanni Balbo con un lungo sfogo su facebook:

Una discarica abusiva risiede sulla memoria di quelle vittime, schiacciando quel briciolo di speranza nel vedere tutelati luoghi importanti come questi, ma lasciati in un totale stato di abbandono. Deturpati e massacrati dall’inciviltà dei suoi stessi figli, probabilmente anche dagli stessi eredi di una memoria che fatica a resistere. Difficile capire di chi sia la responsabilità, né a chi spetti la salvaguardia di quest’area, ormai seriamente colpita da gravi reati ambientali, oltre che al danno storico e culturale. Passo almeno due volte al giorno da qui, abitando in una campagna a pochi chilometri dalla miniera.. e la “munnizza” è sempre più pesante delle certezze di chi dovrebbe mettersi all’opera per evitare o quantomeno mediare a disastri come questi.

Allo sfogo, la guida unisce anche il monito alla cittadinanza che vuole reagire al disinteresse che ormai riguarda tutta l’area:

Vi invito a fare visita al sito, fare foto, pubblicarle e dare risalto al problema perché è una cosa che non riguarda solo alcuni, ma colpisce le coscienze di ognuno di noi. Riflettiamo su quanto realmente facciamo ogni giorno perché le cose volgano al meglio. E cominciamo a smettere di cercare il bello, perché serve a ben poco se si vuole auspicare ad un miglioramento.

Accogliamo l’invito e condividiamo anche noi le foto e la parole del concittadino Giovani Balbo.

#solfaradimunnizza