
Il nostro primo maggio è irrimediabilmente legato a Portella della Ginestra, a perenne memoria del legame indissolubile tra lavoro, diritti e libertà.Un legame fatto di lotte e di impegno, oggi come allora. Questa festa del lavoro, però, è anche un’occasione per riflettere sulla condizione materiale in cui vivono troppe persone: chi è senza lavoro, chi ha un lavoro precario e mal retribuito, chi si vede negati diritti e rappresentanza.
Nel nostro territorio tante e tanti affrontano questi problemi, si tratta soprattutto di donne e giovani ed a loro dobbiamo tornare a rivolgerci.I sindacati ne hanno parlato anche in questi giorni, chiedendo impegno e lungimiranza alle istituzioni.Noi torniamo a dire che non c’è tempo da perdere, servono scelte coraggiose in materia di infrastrutture, di impiego delle risorse pubbliche, di tutela dei diritti sociali, di sostegno alle attività produttive.Lo ribadiamo ancora oggi, in una giornata così importante.
In questa settimana abbiamo festeggiato il 25 aprile ricordando Michele Cala’ e i tanti antifascisti nisseni, ieri abbiamo tenuto un minuto di silenzio per commemorare Pio La Torre e Rosario Di Salvo, oggi il nostro pensiero, va a due persone: Emanuele Macaluso, che il primo maggio di tanti anni fa faceva sventolare la bandiera del lavoro dal Redentore e Adnan Siddique, morto un anno fa a difesa della dignità del lavoro. Continueremo a batterci anche per loro.
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