di Giulio Scarantino
Durante l’ultima conferenza stampa, il Presidente del Consiglio Mario Draghi ha commentato lo stato delle vaccinazioni e ha esortato i cittadini al buon senso e alla coscienza civica. Il Presidente ha rimproverato i furbetti del vaccino e ha esortato le Regioni a vaccinare prima di tutti i più anziani . Tutto giusto se non fosse che nel calderone dei generici furbetti e incoscienti è stata inserita una specifica categoria: lo psicologo di 35 anni, reo di allargare la platea degli operatori sanitari.
La specificazione oltre che kafkiana, avendo lo stesso Governo riconosciuto il diritto – e poi obbligo- alla categoria di accedere alla priorità del vaccino, sembra anche richiamare oscuri stereotipi sulla professione dello psicologo. Non sembra lontana insomma dalla gag sul ruolo dello psicologo di Checco Zalone in uno dei suoi film . In realtà conosciamo in molti la fatica con cui questa professione si stia affermando nella nostra società. Come con fatica questa figura abbia rivendicato il suo ruolo in contesti istituzionali, nella scuola o negli ospedali. Inoltre sappiamo come questo anno abbia evidenziato l’importanza della figura dello psicologo nell’assistenza al malato, soprattutto per il Covid-19, chiamato anche il virus della solitudine. Per questo l’esempio del Presidente Mario Draghi stupisce e preoccupa, perché sembra un brusco passo indietro in un lungo percorso di sensibilizzazione e consapevolezza.
“Era solo un esempio sull’andamento dei vaccini, non è stato messo in discussione il ruolo dello psicologo.”, dirà qualcuno. Può darsi, ma sappiamo tutti che gli esempi sono terra di nessuno, campo di battaglia del subconscio e della fantasia. Va da sé che l’esempio in quanto tale è suscettibile di critica perché tende ad una approssimazione/semplificazione, ma è anche ciò che in un’interlocuzione dice più di tutto su chi sta parlando.
Non bastano quindi le buone intenzioni a celare quella che è sembrata l’impronta di uno “stereotipo di professione” venuto fuori. D’altronde, interviste e citazioni a parte, in pochi conoscono la formazione politica del Presidente Mario Draghi. Sicuramente di alta levatura, ma se fosse più conservatore di quanto si pensi? Avremmo un Presidente che guarda con nostalgia al passato, in un momento storico dove servirebbe costruire un futuro radicalmente nuovo.
Speriamo che si sia trattato di solo uno “scivolone comunicativo” che verrà presto smentito, si spiegherebbe perché in molti preferiscono il Presidente silenzioso.
Ritengo che sia psicologi che biologi o altri operatori che prestano servizio in ambienti a rischio contagio abbiano il diritto /dovere di ricevere il vaccino.Purtroppo molti hanno ricevuto il vaccino solo perché in possesso del titolo senza prestare nessun servizio.E non è giusto . Anche nei confronti degli operatori dei supermercati sempre strapieni e ai quali nessuno ha riservato una categoria d’emergenza.