di Giulio Scarantino

Dopo dieci anni di attesa tornano a far vibrare l’anima i Fratelli Mancuso con l’album Manzamà co-prodotto dalla casa editrice “Squilibri” e la casa discografica Ottozerodue-Records di Aldo Giordano e Patrizia Capizzi, ma anche con la partecipazione di Franco Battiato. Gli artisti di Sutera, dopo anni di collaborazioni in giro per il mondo, tornano alle origini con una co-produzione nello studio discografico a San Cataldo. 

Un album che come spiega Aldo Giordano: “sta andando avanti con le sue forze, non ha bisogno di spinte particolari, ma si nutre della curiosità di chi li conosce e li ha sempre seguiti.”. Proprio la Sicilia e i suoi posti hanno dato vita all’incontro tra Aldo Giordano e i Fratelli Mancuso: “Ci siamo conosciuti in un contesto magico durante un festival a Montalbano Elicona a settembre del 2018, tre giorni immersi nei boschi dell’Argimusco. Io ero un fan dei fratelli Mancuso da diverso tempo e stare insieme in un contesto così piccolo è stata una magia. Una settimana dopo ci sono venuti a trovare in studio qui a San Cataldo, noi in quel periodo stavamo per lanciare l’etichetta discografica però quell’incontro ci ha incoraggiati ad esporre il nostro desiderio di esordire con un loro disco. Non immaginavo avessero così tanto materiale nascosto. Per quasi due anni c’è stato un confronto e uno scambio reciproco, una continua collaborazione nello stato embrionale dell’album. Enzo e Lorenzo venivano qui a farmi ascoltare nuove idee e pezzi di brani, alla fine quattro brani sono stati integralmente creati in questo studio con i miei arrangiamenti e con la collaborazione di musicisti del nostro territorio.”

Aggiunge Patrizia Capizzi: “è stata un’occasione per portare la nostra musica a livello nazionale e internazionale sia a livello di pubblico che di musicisti che lavorano in questo mondo. C’è una bella sintonia tra lo stile di Aldo e la musica popolare e poi anche un’occasione per l’etichetta per lanciarsi oltre.”

Oltre ad una testimonianza dell’alto livello del nostro contesto musicale, l’album Manzamà dei Fratelli Mancuso è stato anche un grande lavoro di squadra, dai musicisti a tutti coloro che hanno contribuito in qualche modo al disco, una sfida importante per una neonata casa discografica: “Ovviamente non dovevamo badare a spese eppure abbiamo comunque deciso di farlo ugualmente, abbiamo trovato un gruppo di nostri amici e un gruppo di persone che credevano in questa produzione, hanno investito anche loro con una sorta di crowdfunding ristretto. In sostanza la produzione è stata una grande azione corale.”

Anche una grande sfida per il genio dei Fratelli Mancuso difficilmente contenibili in una cornice finitima come un disco:

“Credo sia il disco che mi ha impegnato di più. La cosa più difficile che ho fatto nella mia vita. L’esigenza di essere coerenti con il proprio pubblico: la musica dei Fratelli Mancuso vive in un equilibrio dove ci sono tantissimi limiti da rispettare. Non è facile etichettarli in un genere, utilizzano la voce nella tradizione siciliana ma nello stesso tempo utilizzano strumenti presi da ogni parte del mondo. Non puoi tradurre alcuni suoni che realizzano con questi strumenti, li creano in maniera naturale frutto anche delle usanze di quel luogo. Loro creano senza dover rispettare dei numeri, quattro quarti o sette quarti e così via.” Anche per Patrizia Capizzi: “Il ruolo dello studio di registrazione di mettere insieme, ripetere, cucire, è stato in questo caso molto difficile e delicato. Anche materialmente far suonare insieme ai musicisti, a volte sembravano parlare un linguaggio diverso. Una grande sfida. Però credo che il risultato sia un album che rappresenta l’apice delle contaminazioni tra generi musicali”.

Tra le collaborazioni del nostro territorio anche il contrabbassista Andrea Amico, la musicista Patrizia Capizzi e poi il quartetto d’archi formato da Luigi Sferrazza, Filippo Di Maggio, Francesca Bongiovanni e Laura Gallo, e poi il gruppo vocale “Amoris Laetitia” con Fabio La Marca, Giovanni Bunoni, Alessandro Pistone, Francesco Di Giugno, Gabriele Ferrara, Andrea Manta e Nino Moribondo. La direttrice del gruppo, musicista e violinista, Laura Gallo ha commentato: “personalmente si chiude (o si apre, in realtà) un cerchio, perché conosco i fratelli Mancuso da quando ero piccola. Li ammiro come persone perché, nonostante la fama, portano avanti il pensiero che la musica è condivisione, contaminazione. Per noi musicisti nisseni e per il gruppo vocale è un onore aver partecipato a questo album, Sia musicalmente sia umanamente. È stato un viaggio a piccoli passi. Siamo grati a loro e ad Aldo per questo. Enzo e Lorenzo sono persone semplici che amano ciò che fanno. Creatività, disponibilità e ricerca del bello sono state le tre parole chiave di questo lavoro.”

Insomma un grande entusiasmo nella produzione del disco che emoziona al primo ascolto, con la cura di ogni singolo elemento che rende i brani un tripudio di sentimenti

Scheda informativa:

Manzamà: pubblicato a settembre 2020 eletto disco dell’anno per bloogfolk; “perfetto in ogni equilibrio” secondo Il Manifesto che lo inserisce tra i migliori dischi dell’ultimo decennio. L’album è pubblicato da Squilibri editore insieme ad un libretto con i dipinti di Beppe Stasi. Quattro dei brani arrangiati da Franco Battiato. Infine la co-produzione con la casa discografica 802 records di Aldo Giordano. L’etichetta discografica nata recentemente, prima studio di registrazione e composizione, ha già collaborato con gli artisti siciliani Zafarà e Pupi di Surfaro.

*Articolo pubblicato su La Sicilia