di Enrico Lipani
Ci lasciamo alle spalle un annus horribilis per aprirne uno nuovo con l’attesa di tempi migliori. Abbiamo scavato tunnel di chilometri per riuscire a superare il bombardamento finanziario che si è abbattuto sull’economia, sanità e società. Allo stesso tempo, però, siamo diventati bravi a raccontarci storie che confermano i falsi miti. Accade spesso che durante i grandi sconvolgimenti ci siano i grandi guru dell’ultima ora che raccontano storie che hanno la stessa funzione: ci salvaguardano dalla complessità e ci proteggono dalla casualità.
In sostanza cominciamo, attraverso la costruzione di miti, a dare un ordine alla disordinata percezione che abbiamo delle cose. Quali? Ne citerò soltanto tre:
1. Il fascino del sensazionale.
Uno dei classici del sensazionalismo facile è che il lavoro da remoto cambierà per sempre il modo di lavorare.
È una stronzata. Lavorare insieme genera più produttività ed innovazione rispetto a mandare email mentre s’impasta la pizza. L’innovazione è un processo che va dal basso verso l’alto, in cui l’esperienza fisica tra le persone è l’ABC utile a generare nuovo impulso creativo nelle imprese. Sono convinto che molti imprenditori e Ceo torneranno presto ad investire nelle strutture che possono dare ai lavoratori la possibilità di lavorare a gomito a gomito. Un altro esempio? Il mito del commercio online che sostituirà il commercio offline. Per quanto efficiente e veloce possano diventare i vari e-commerce Amazon, Alibaba o Zalando, l’esperienza fisica di vivere un acquisto in un negozio fisico sarà il modello dominante (perché siamo animali sociali).
2. La filiera corta o il Km zero è il futuro.
No. Al contrario, dobbiamo scommettere sul globale. Anche se autorevoli accademici sostengono, con numeri crudi e nudi, la contrazione delle catene di fornitura, il reshoring o la distribuzione delle merci con filiera corta, non è vero che funzioneranno sempre in modalità “stop and go” e male. Anche io sostenevo tale tesi, ma mi sono reso conto che questa è una verità valida solo nel breve periodo. Infatti se sei un industriale che ordini un container di acciaio in Cina, è probabile che dovresti aspettare fino a maggio per la consegna.
Ma nel lungo periodo, soprattutto ora che possiamo proteggerci dal Covid-19 col vaccino, la globalizzazione della produzione riprenderà con una bella impennata. Anche perché, molti centri di produzione, che costituiscono la catena del valore di un prodotto o servizio, non sono mobili (e il loro spostamento comporterebbe ingenti investimenti).
3. La Crisi aziendale è dovuta dalla pandemia.
Che la pandemia abbia fatto danni al nostro tessuto imprenditoriale è innegabile, ma è anche vero che la nostra economia è gravida di deresponsabilizzazione individuale. La palestra chiude? È colpa dello stato che non offre ristori. La verità è, come ho scritto in diversi articoli, che se l’azienda va k.o. per alcuni mesi di cash flow negativo, vuol dire che qualche problema ce l’aveva anche prima. Non metto in dubbio che l’anno 2020 sia stato catastrofico per le finanze aziendali ma siamo sicuri di aver fatto quello che fa un imprenditore? Cioè guidare l’azienda con un conto economico? Mi sa che i compitini a casa non li ha fatti quasi nessuno. Perché se abbiamo investito nella digitalizzazione dell’impresa, nello sviluppare prodotti interessanti, e nel rafforzare il brand, di sicuro, pur navigando nella tempesta, ce la siamo cavata. Lasciatemi concludere dicendo che non dobbiamo accontentarci di sopravvivere o cavarcela alla meno peggio. Fare impresa è un atto di responsabilità verso sé stessi e verso la nostra famiglia e il territorio. Qualunque cosa abbiate in testa per la vostra attività smettete di farvi del male. Costruite bene le vostre aziende perché tutti vogliono essere gli architetti delle loro imprese, ma pochi vogliono anche essere costruttori. Che sia un buon 2021 di costruttori.
Leggi qui il precedente articolo: L’economia ai tempi del COVID-19:”crisi pericolosa, serve Stato interventista” intervista ad Enrico Lipani ; Che cosa succederà alle imprese nissene nel post Covid? ;
Commenti recenti