foto di Danilo Napoli
di Giulio Scarantino
Non di solo denaro è fatto l’uomo, ma di relazioni, storie, trame di ricordi ed emozioni. L’ ha compreso Pascal Resta, francese nato a Grenoble e vissuto a Parigi, quando cinque anni fa tornato nella città delle sue origini, Caltanissetta, è stato trasportato dalla potente energia di trovarsi nel posto giusto al momento giusto che soltanto le radici possono darti. L’abbraccio della madre terra, dei profumi del pane raccontato dalla nonna Ciccina e dal calore della campagna vissuto dal nonno Pasquale, commenta Pascal “hanno provocato in me un’ emozione che non avevo mai provato”. Da quel momento la Sicilia, l’entroterra, il centro storico di Caltanissetta e la Via Arimondi, dov’ è nata sua mamma e hanno vissuto i suoi nonni, sono rimasti nei pensieri di Pascal e come un dolce tormento hanno scavato al suo interno fino alla decisione dopo il lockdown: “mi licenzio e vado a vivere a Caltanissetta”.
Dopo cinque anni di travaglio interiore il momento della decisione non è un caso: “ho capito che era il momento giusto. Il lockdown è stato l’unico vero momento per fermarsi e riflettere. Mi sono accorto che in una città come Parigi si corre troppo, ho capito che la mia vita era un continuo stress, senza mai fermarsi, fare tutto per non fare niente. Così quella sensazione che avevo dentro di me da diversi anni è finalmente venuta fuori.” Quel tarlo della coscienza è stato alimentato dalla trama dei ricordi tessuti dai nonni, entrambi nisseni, emigrati nel 63 a Grenoble nell’ultima grande ondata di partenze, dove una colonia di nisseni e sommatinesi aveva cercato più fortuna. Soltanto tre volte quei racconti si sono materializzati con la visita di Caltanissetta da parte di Pascal, prima da ragazzino poi da uomo, e ogni volta è stata come la prima volta. Tra il paesaggio delle campagne lasciate dal Nonno Pasquale dove ogni giorno estraeva la pietra e i profumi del pane della Via Arimondi dove la nonna Ciccina ogni tanto aiutava ad impastare e infornare. Alla morte dei nonni, Pascal ha sentito il bisogno di tenere in vita i ricordi seguendo e coltivando amicizie a distanza nella sua città d’origine, tra queste importantissima è stata l’amicizia con Pasquale Tornatore in quel momento Assessore alla Cultura di Caltanissetta. Proprio dalla Via Arimondi ha deciso di ricominciare Pascal, acquistando una casetta dove vivere, lì ha ritrovato vecchie conoscenze dei nonni e luoghi dei ricordi. Con la collaborazione del vicinato vuole far diventare la via più accogliente e bella, con un progetto di rigenerazione.
Non soltanto i ricordi hanno portato Pascal a Caltanissetta ma anche un chiaro progetto di vita da riscrivere, soprattutto dopo la pandemia che ci ha colpiti.
A Parigi ha lasciato un’agenzia di turismo ben avviata dove lavorava come dipendente. Da sempre le sue origini italiane hanno indirizzato Pascal a promuovere il turismo in Italia e soprattutto in Sicilia, mai però ha avuto l’opportunità di promuovere le bellezze dell’entroterra. “Qualunque agenzia turistica in Francia propone un giro della Sicilia che comprende tutti i Paesi delle coste ma non si fermano mai al centro, pur passandoci. Le persone devono fermarsi al Centro, perché c’è un potenziale incredibile per i prodotti, le campagne, il paesaggio. Questo è il mio obbiettivo, far fermare le persone. Anche fermarsi dalla loro vita frenetica, con un tipo di turismo lento ed esperenziale. I francesi e tanti altri paesi amano l’Italia e sono attentissimi alle eccellenze culinarie, hanno una sensibilità per questo tipo di esperienze. Qualche operatore ha iniziato a capirlo, ma ciò che manca ancora è la promozione turistica e soprattutto creare il legame tra la città e il turismo gastronomico o paesaggistico. “. Così Pascal vuole essere protagonista della promozione turistica di Caltanissetta e dell’entroterra siciliano, seguendo passo per passo i futuri clienti ed orientarli nelle meraviglie del nostro territorio, perché come dice: “qui c’è tanto lavoro da fare, ma a differenza di Parigi qui con poco si può cambiare tanto. Questo territorio ha tantissimo da offrire e pochissimo di ciò viene sfruttato. Anche il Centro Storico di Caltanissetta è bellissimo, si respira qualcosa che deve ancora venire fuori. In confronto alle altre città della Sicilia ha qualcosa meno perché in altri posti hanno prima di tutto ripreso e ristrutturato le zone storiche e poi sono nate tutte le attrazioni turistiche collaterali. A Caltanissetta può accadere il contrario, il turismo di esperienze può trainare i visitatori nella città e nel suo patrimonio storico.” La scelta di Pascal è uno degli effetti della pandemia e del lockdown di marzo, delle riflessioni sugli insegnamenti da trarre per una società diversa ma è anche e soprattutto una scelta di spirito, forse di destino o qualcosa di indefinito, fiabesco, poetico o semplicemente reale in cui Pascal, in Francia chiamato Pasquale, realizza la profezia della nonna: “mia nonna Ciccina me l’aveva detto che prima o poi sarei venuto a vivere a Caltanissetta”.
Articolo pubblicato su La Sicilia
Bravo: una bella sfida, a cui auguro successo.