di Giulio Scarantino (Articolo pubblicato su giornale La Sicilia)
Il 2020 per l’arte della città di Caltanissetta è iniziato con una triste notizia, la scomparsa di Flavio Bucci attore del cinema e del teatro che ha interpretato per l’ultima volta sé stesso nello spettacolo “E pensare che ero partito così bene” al teatro Margherita. Il suo ultimo spettacolo in una serata straniante, prima di scendere definitivamente dal palco e dalla sua vita. Dopo la triste notizia, per l’arte e il teatro della nostra città e per tutto il paese è iniziato un periodo difficilissimo, con la pandemia a rincorrere ogni momento di condivisione e socialità, distruggendone ogni ricordo e piacere. I teatri sono rimasti chiusi, così come i musei. I concerti svuotati o rinviati. I luoghi della cultura sono rimasti in silenzio. Anche la nostra settimana santa, tripudio di cultura, arte, sacralità si è fermata. Per il 2021 occorre ripartire dalla consapevolezza di un patrimonio artistico e culturale che nonostante le difficoltà nel 2020 ha comunque resistito.
L’arte infatti non ha smesso di esprimere bellezza, provocare emozioni, insomma generare vita. Il palcoscenico è diventato il nostro balcone, il cinema è entrato nelle mura delle nostre case. Per una volta la tecnologia si è fatta strumento di veicolo e non di cattura delle emozioni. L’arte così non si è mai davvero fermata.
Anche la nostra città e i nisseni hanno continuato a generare arte, chi a distanza, chi per strada, chi con il social network, mostrando una linfa creatrice che nulla teme e nulla invidia al resto del paese. A Caltanissetta ad esempio, con l’associazione “Creative Spaces” è nato il primo museo virtuale Co.VI.3D che anche in questi giorni ospita mostre di artisti da tutto il mondo e che è stato riconosciuto dalla “House of European History”, fondazione creata dal Parlamento Europeo per l’impegno profuso nel tentativo di valorizzazione dell’arte durante la pandemia.
Il teatro si è spostato in strada tra i quartieri con gli artisti nisseni Lorenzo Ciulla, Alessandra Falci, Sergio Zafarana e Liborio Natali con il progetto artistico “Gli Stratanti”che è stato replicato per questo fine anno a Catania e in diretta streaming nella scenografia naturale del chiostro di Via Bellini. L’arte è diventata fruibile tra i passanti con gli interventi sulle saracinesche abbandonate del centro storico dall’artista Carlo Sillitti, oppure con la grande installazione contemporanea “Pace Nostra” dell’artista Alberto Antonio Foresta sul serpentone della salita di Via Matteotti dedicata al naufragio dei migranti. Altre iniziative hanno riguardato il quartiere Provvidenza, con il progetto l’Ago e la Fune promosso dall’UEPE di Caltanissetta, insieme all’associazione Opera Don Calabria e tanti altri protagonisti istituzionali, che hanno concluso con il murale di Igor Scalisi Palminteri.
Gli artisti nisseni hanno continuato a generare arte anche a distanza lungo tutto lo stivale, come l’artista Salvatore Cammilleri con la sua arte performativa ha avuto grande seguito soprattutto con la performance interattiva “Carillion” nello storico Palazzo Albrizzi Cappello di ottobre, oppure con le installazioni dinamiche di novembre nel MESIA SPACE di Roma, uno spazio espositivo di arte contemporanea situato direttamente nel contesto urbano a contatto con i passanti. Le vetrine del centro espositivo itinerante di Roma hanno ospitato negli ultimi mesi creazioni di artisti da tutta Italia, tra questi anche le opere “Orbes” di Salvatore Cammilleri, che tra performance, giochi di luce e simboli hanno generato “connessioni” (titolo del progetto) e spazi di pensiero tra i passanti. Tra gli artisti nisseni che hanno generato arte in questo periodo non può mancare Miele che ha partecipato alle finali del festival dedicato alla musica d’autore “Musicultura” ricevendo anche il premio per il miglior testo con il brano “Senso di colpa”, dedicato all’emancipazione della donna e dai più universali stereotipi di genere. Oppure ancora il regista Andrea Marchese che con il primo corto realizzato interamente con abitanti di un paese “Eja”, ha ricevuto un primo riconoscimento in un festival del cinema, il Premio “Fausto Rossano per il Pieno Diritto alla Salute”. Il corto realizzato nel Comune di Nughedu Santa Vittoria, tra le cittadine dell’entroterra sardo destinate, secondo gli studi, a sparire entro 60 anni, porta avanti un progetto di cinema comunità per contrastare lo spopolamento mostrando una parte nascosta e fondamentale del nostro paese.
E poi c’è anche chi pur non spostandosi da Caltanissetta è diventato un punto di riferimento nella divulgazione dell’arte, della cultura e della bellezza, che nella classifica degli insegnanti più seguiti sul web in Italia nel 2020 occupa l’ottava posizione, è l’architetto Emanuela Pulvirenti, blogger e ideatrice di Didatticarte.
Senza la pretesa di averli elencati tutti, questi insieme a tanti altri sono gli esempi di una città e di nisseni che hanno generato, divulgato e continuano a generare arte e bellezza, insomma ciò che ha contribuito a rendere un po’ più vivibile questo anno così difficile.
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