di Giulio Scarantino

Nelle ultime due settimane il Presidente Musumeci ha fatto tutto e il contrario di tutto. Prima ha polemizzato sulle misure blande del governo di fine ottobre, provvedendo ad un’ordinanza che istituiva il coprifuoco dalle 23. L’ordinanza è durata meno di 24 ore, con il successivo DPCM a sostituire gli effetti. A quel punto la polemica ha riguardato lo scarica barile del Governo a favore delle Regioni e dei Comuni, reo di non essersi assunto la responsabilità di prendere provvedimenti più duri.

Poi la polemica ha riguardato i ristoranti e bar chiusi alle 18.00, paventando una nuova ordinanza che avrebbe garantito l’apertura. Ovviamente ordinanza che non è mai stata presa perché poche ore dopo ancora il Presidente Musumeci riteneva “destino ineluttabile” il lockdown del paese, poche ore dopo ancora addirittura auspicabile per poter passare con più tranquillità il Natale. Poi è arrivata la zona arancione istituita dal governo in base a 21 parametri oggettivi indicati dal Comitato Tecnico Scientifico, i quali sono stati valutati sulla scorta dei dati comunicati dalla regione.

Così la Sicilia per Musumeci è diventata ad un tratto di nuovo territorio dove tutto è sotto controllo e il sistema sanitario regge più di altre regioni. Addirittura oggi Nello Musumeci garantisce l’apertura dei negozi anche dopo le 14.00, modificando gli effetti dell’ultimo DPCM .

La sensazione in queste ore è davvero quella di essere di fronte a degli atteggiamenti raccapriccianti della classe dirigente politica siciliana, alimentando confusione e messaggi fuorvianti per i cittadini. Così da vanificare anche gli sforzi di tantissimi giovani medici ed operatori sanitari che stanno tenendo sú un sistema sanitario gravemente messo alla prova dalla pandemia in corso. Come i giovani medici nisseni che qualche giorno fa hanno scritto un’accorata lettera agli abitanti. Forse il destinatario doveva essere anche il nostro presidente. O più semplicemente: salvateci dal Presidente Musumeci.