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di Federica Dell’Aiera

L’abbiamo vista tutti la copertina di “Vanity Fair” che da qualche giorno impazza sui social. Vanessa Incontrada nuda e sottotitolata da “Nessuno mi può giudicare (nemmeno tu)”, posa per farsi messaggio di una nuova bellezza che sposta i confini della bellezza patinata e costruita che i media ci impongono. La showgirl e attrice spagnola, da molti anni è amatissima dal pubblico italiano, ma al contempo è stata spesso criticata per il suo aspetto fisico definito morbido, curvy, grasso, burroso. Insomma, etichette intrise di cattiveria e  assegnate ad un corpo che non rientra nei famosi canoni già citati.

«Questa copertina è il momento più bello degli ultimi anni», ha dichiarato la 41enne. «È il punto d’arrivo che vede il mio corpo diventare un messaggio per tutte le donne (e per tutti gli uomini): dobbiamo tutti affrontare, capire e celebrare una nuova bellezza».

Con questa cover, è tornato il dibattito sul body positive, il movimento che ha un audace obiettivo, quello sradicare gli stereotipi irraggiungibili che troppe donne però inseguono alla stregua di diete e ricerca della perfezione. 

Il corpo delle donne è da sempre che vive il confronto con le idee di bellezza astratta e stereotipata, sicuramente la moda ha da sempre un ruolo nella costruzione dell’artificio e non basta oggi proporre “nuovi modelli” con nuove altezze e forme “diverse” per poter superare i canoni che conosciamo. Ciò che andrebbe fatto, è un lavoro di narrazione che aiuti a superare il pregiudizio e tutto ciò che ne consegue. È l’urgenza di diversità che va narrata, l’unicità che va valorizzata. Mettere al centro la persona, lasciando fuori stereotipi e atteggiamenti discriminanti riguardo a chi non ha un corpo allineato agli standard estetici che ci hanno imposto. Ma ci stiamo davvero liberando dai canoni che conosciamo? Stiamo davvero ponendo fine alla dittatura della perfezione? 

Amor proprio e accettazione di sé sono le basi per avere rispetto della propria immagine e la società dovrete lavorare allo stesso modo, sul rispetto della singolarità liberata da ogni stereotipo e pregiudizio. 

Combattere contro il senso di vergogna, la paura dei difetti e il mostro dell’inadeguatezza non è di certo semplice. Riflettere su questa nuova percezione del sé e sul concetto di bellezza implica una discussione sull’inclusione e la distruzione di ogni etichetta e di ogni confine. Plauso al gesto di Vanessa Incontrada, ma forse si rischia ancora di porsi tra i confini imposti, ogni corpo vale.