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di Annarita Giglia

L’ultima volta ho cercato di mettervi una pulce nell’orecchio chiedendovi: Quali sono le condizioni affichè il muscolo possa rilasciare questi gendarmi tanto utili per il nostro benessere psico-fisico? È arrivato il momento di rispondervi!

Per poter rilasciare le myochine (i gendarmi della domanda), i muscoli hanno bisogno di superare una certa soglia quando lavorano. Nel precedente articolo ho scritto che esistono diversi tipi di myochine a seconda dell’organo che le rilascia. Per i muscoli vi è un’ulteriore distinzione a seconda delle fibre che li costituiscono. Ne esistono di due tipi: le fibre rosse e quelle bianche, ciascuna delle quali permette al muscolo di svolgere un lavoro differente: lavoro aerobico nel primo caso e anaerobico nel secondo. Se si tratta di muscoli a fibra rossa verranno rilasciati tipi diversi di myochine rispetto a quando si tratta di muscoli a fibra bianca. Per migliorare il metabolismo e quindi ottenere dei risultati sia in termini di dimagrimento che di efficienza fisica, bisogna mettere insieme esercizi di resistenza aerobico e di resistenza anaerobica (se disponiamo di due tipi diversi di fibre sarebbe uno spreco non utilizzare entrambe!).

Oltre a quelli ormai conosciuti, altri esempi di esercizio aerobico sono: il giardinaggio, le faccende domestiche, gli spostamenti per andare a sbrigare le commissioni più svariate, utilizzare più volte al giorno le scale piuttostoche l’ascensore. L’esercizio anaerobico è rappresentato principalmente dal sollevamento di pesi quali le sporte della spesa, la merce scaricata dal magazziniere, il materiale da costruzione per il muratore, i grossi pezzi di carne trasportati dal macellaio prima della lavorazione. Insomma non bisogna recarsi per forza in palestra per lavorare coi pesi!

Spesso vi è stato detto o avrete sentito dire che per eliminare i chili di troppo bisogna iniziare combattendo la sedentarietà. Ma vi è stato spiegato anche il perché? Quando si sta seduti più di un’ora l’efficienza dei muscoli diminuisce e il risultato che si ottiene è un rallentamento del metabolismo mentre la quantità di zuccheri (glicemia) e di grassi (trigliceridemia) nel sangue e il peso corporeo aumentano. Interrompere la condizione di stasi attraverso semplici gesti come alzarsi o andare avanti-indietro per 1 minuto a intervalli di un’ora può riattivare i muscoli.

A riguardo sono stati messi a confronto due gruppi: uno costituto da lavoratori che ha fatto un numero inferiore di pause, l’altro costituto da lavoratori che ne ha fatte di più. Si è scoperto che i parametri visti sopra erano più bassi per chi faceva pause frequenti oltre che avere una circonferenza vita diminuita di quasi sei centimetri rispetto l’ultima misurazione. Si comprende che nel corso della giornata è attraverso le attività più leggere che bruciamo più calorie e non attraverso quelle programmate; se con le seconde infatti si consumano molte più calorie al minuto, generalmente si trascorre solo il 5% circa della giornata ad allenarsi. Al contrario s’impiega quasi 1/3 della giornata a svolgere attività leggere. Si comprende come muoversi di più può fare la differenza. Cosa fate ancora seduti? Anche adesso è il momento giusto per mettersi in movimento!

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