di Giulio Scarantino

Qualche giorno fa abbiamo scritto del nuovo progetto della Diocesi di Caltanissetta “U Panaru: la Solidarietà che parla siciliano”, finalizzato all’aiuto delle famiglie e delle imprese locali.

Dopo il lancio, il progetto continua con la costituzione di una vera e propria comunità di fornitori solidali. Infatti sul sito dalla Caritas diocesana di Caltanissetta i fornitori del territorio potranno iscriversi all’albo per entrare a fare parte della community de “U Panaru”. A riguardo basterà inserire una breve descrizione della propria attività, dei prodotti e alcuni dati per favorire i contatti con la Diocesi di Caltanissetta.

Con la costituzione della comunità dei fornitori solidali si intersecano le strade della solidarietà con quelle del mercato eco-sostenibile e a chilometro zero, alimentando così l’economia circolare del territorio. Queste sono le dinamiche che hanno spinto gli operatori della Caritas a continuare la ricerca di piccole e medie imprese spesso danneggiate da un sistema di distribuzione non sempre efficiente. Eppure sotto traccia, a regolare le leggi della comunità dei fornitori solidali c’è una più profonda visione del periodo di crisi che stiamo vivendo.

Un momento in cui la natura ci rivela la necessità di cambiare le nostre abitudini, di rividere l’eticità dei nostri consumi, di cominciare a condurre una vita a misura d’uomo nel rispetto degli equilibri che permettono la sua esistenza. Insomma un momento che richiede nell’asettico e pragmatico mondo dell’economia il ritorno all’umanità come centro propulsore delle nostre giornate.