di Danilo Napoli

Io ho 28 anni e da sempre abito a pochi passi dal mercato storico della città. Quando ero bimbo lo ricordo ancora più bello di come, di giorno, si presenta attualmente, le bancarelle con frutta e verdura erano molte di più rispetto adesso, era popolata da molte più persone, fare la spesa alla Strata a’ Foglia faceva parte della nostra identità di nisseni. Poi i soliti problemi di casa nostra, come la mancanza di parcheggi (che devono essere a 10 metri massimo dalla destinazione), amministrazioni inette e poco lungimiranti e l’irrazionale esterofilia che ci contraddistingue (sentimento per il quale è più bello e più buono tutto ciò che proviene fuori dal nostro territorio), hanno fatto si che il mercato diminuisse in numero di venditori e che alcune storiche attività di salumeria e macelleria chiudessero o si traferissero nelle zone alte della città. “Al mercato non ci vuole venire più nessuno” queste le parole di chi ancora oggi vi lavora o di chi appunto ha deciso di spostare altrove la sua attività, magari in punti della città dove puoi lasciare la macchina in doppia fila davanti la rivendita, in modo da compiere un numero di passi inferiori ai 10, affinché si giunga a destinazione.

 Questa dunque la situazione del mercato, sempre più scarno di bancarelle e commercianti e senza una guida adeguata da parte delle amministrazioni che via via negl’anni si sono succedute. Due anni fa però la svolta, una cordata di imprenditori di livello nell’ambito della ristorazione decide di investire sulla Strata a’ Foglia e farla diventare il punto di riferimento enogastronomico per la città e in proiezione futura per tutto il centro Sicilia. Nasce così una rete tra tutti i commercianti coinvolti, la Strata a’ Foglia diventerà, grazie alla nascita di numerose attività culinarie, un luogo dove incontrarsi anche la sera e gustare del buon cibo. Io come tutti gli abitanti della zona ne eravamo entusiasti e appoggiavamo con fervore quell’iniziativa, finalmente quel posto tanto pittoresco e caratteristico di giorno, la sera non sarebbe stato più teatro di spaccio e degrado ma anzi un punto di riferimento per giovani e famiglie, un posto dove attrarre la parte sana della città attraverso la proposta di differenti pietanze, con il concept della condivisione e della rigenerazione. Beh tutto questo piccolo grande sogno è durato appena un anno, poi i locali, per motivi differenti, andavano chiudendo sostituiti da cocktail bar, che per carità nulla in contrario anzi, ma si scontrano con quello che il progetto prevedeva all’inizio, così la Strata a’ Foglia è diventata un ritrovo notturno per ragazzi, a volte persino discoteca all’aperto, dipendente da una clientela notturna che mal si sposa con le esigenze del quartiere, col decoro urbano e che soprattutto non è e non potrà essere di attrattiva per i territori vicini. Tutto questo è umiliante per chi come me all’inizio aveva creduto in un progetto diverso e deve essere ancora più umiliante per chi in prima persona si è speso per realizzarlo e non ha avuto la tenacia, la forza e la capacità di coordinarlo e portarlo avanti. Non c’è stata una proposta culturale seria che accompagnasse la proposta culinaria, non vi è stata un organizzazione e promozione tale da rendere forte e duraturo il progetto. Erano forse sbagliati gli attori in gioco o forse questi ultimi non sono stati ben consigliati e guidati dall’ amministrazione, il motivo reale per cui da progetto di rilancio e rigenerazione si sia passati nel giro di un anno a concentrazione schizofrenica di banconi bar non si conosce fino in fondo e forse è meglio così, ma di sicuro rimane l‘indignazione e la delusione. La magia della Strata a’ Foglia si è persa nell’aria, è assurdo come tutto taccia a riguardo, grandi proclami due anni fa e totale silenzio adesso. I progetti vanno lanciati pubblicizzati e se condivisi sostenuti, ma se come in questo caso il progetto si rivela un totale fallimento, che coinvolge tutti non bisogna far finta di nulla, dimenticare, parlare di altri luoghi e di altre iniziative, si deve avere l’onestà di dire chiaramente che il progetto è fallito, comunicare insomma anche gli insuccessi, per far si che tutta la comunità ne prenda atto e ne tragga insegnamento o qualcosa di simile.

Adesso la Strata a’ Foglia, oltre a solito mercato, è semplicemente un luogo di ritrovo notturno per ragazzi, attenzione bellissimo che si ritrovino in uno dei posti con più storia della città, il problema è che il risultato è totalmente differente da quello che erano le iniziali intenzioni.

Il mio non vuole essere un attacco personale a qualcuno o tantomeno alla mia cara Strata a’ Foglia, ma un modo per sfogare la frustrazione di chi ama un posto, l’idea di come possa, forse, diventare e lo vede invece degradarsi rispetto all’idea originaria. Spero che l’amministrazione intervenga sulla rigenerazione dell’intera zona in maniera concreta e non lasci i privati da soli, donandoci così la possibilità di fruire di uno dei posti più caratteristici e ispiranti dell’intera città.