Cos’è la Mindfulness? Tecnica per la consapevolezza del momento presente, che ci conduce a un maggiore equilibrio.

di Federica Falzone

Spesso quando leggiamo, camminiamo, scriviamo, guardiamo un film, lavoriamo, studiamo non siamo totalmente immersi in ciò che facciamo ma ricordiamo qualcosa che è avvenuto o pensiamo a cosa faremo dopo qualche ora, se avremo delle mail da leggere, se è stata messo tutto in ordine nella dispensa.

La nostra mente si crogiola spesso tra il desiderio di comprendere il passato e i progetti futuri, tra quello che non abbiamo ancora raggiunto e quello che è già superato. In questo modo ci dimentichiamo di respirare, di vivere il presente, afferrare quel che ci appartiene nel momento. Il risultato di questa oscillazione è un pensiero costante verso il prima e il dopo senza potersi fermare sull’ “adesso”, così rapido, così autentico e ricco.


La mindfulness ci guida proprio a essere consapevoli delle innumerevoli sfaccettature dell’ambiente, delle emozioni e delle sensazioni fisiche del qui ed ora, sulla pienezza dell’attimo che ci attraversa.
Concentrandoci sul momento, aumentando la presenza, la consapevolezza e l’attenzione focalizzata si sviluppa un senso di calma e di gratitudine e diminuisce il ripiegamento depressivo che comporta ruminazioni, generatrici di ansie e angosce.


Tecnica di consapevolezza usata nelle tradizioni buddiste, come facoltà da coltivare per giungere alla riduzione delle sofferenze umane, è stata trasportata nella cultura occidentale da Jon Kabat –Zinn. Grazie agli studi del biologo e professore di Medicina dell’Università del Massachussets, è giunta a noi leggermente modificata, privata delle sue fisionomie spirituali per adattarsi alle usanze della popolazione e ai contesti clinici, in quanto inizialmente veniva soprattutto applicata per ridurre i dolori cronici di alcuni pazienti.


In generale, alla base vi è la teorizzazione secondo la quale mente e corpo sono legati indissolubilmente (si influenzano reciprocamente) e il cambiamento esterno avviene quando giunge il mutamento dell’individuo a livello cognitivo ed emotivo.
La consapevolezza dell’esperienza che facciamo momento per momento ci dà la possibilità di sentire e accettare la nostra esperienza mentale e integra aree cerebrali diverse. Il fine di questa integrazione è il benessere. (Siegel, 2007).


Questi cambiamenti nella connettività funzionale sembrano addirittura persistere nel tempo (Haselkamp,2012). Sembra, inoltre, che la pratica prolungata (diversi anni) provochi un’aumentata girificazione regionale del cervello (Lurders, 2012).
Oggi, sono tanti gli esercizi guidati che si trovano online e in guide cartacee. Si consiglia sempre di utilizzare queste tecniche efficaci come mezzo per accrescere il proprio equilibrio interiore e con il mondo esterno, cercando in caso di bisogno un professionista esperto. Uno psicologo o uno psicoterapeuta possono individuare e accompagnare ogni persona nell’individuazione e nell’elaborazione di vissuti o meccanismi disfunzionali che bloccano la totale realizzazione delle risorse personali.

Fonti:

Kabat-Zinn, J. (1994). Dovunque tu vada, ci sei già. Una guida alla meditazione, Tea libri.
Kabat-Zinn, J. (1990). Vivere momento per momento. Tea Pratica, Milano.
Luders, E., Kurth, F., Mayer, E. A., Toga, A.W. , Narr, K. L., Gaser, C. (2012). The unique brain anatomy of meditation practitioners: alterations in cortical gyrification. Frontiers in human neuroscience, 6, 34.

Siegel, D. J. (2007). Mindfulness e cervello. Raffaello Cortina. Milano.