di Teresa Nigro

Da settimane prof e studenti hanno riadattato il loro concetto di didattica, scontrandosi con il digital divide che colpisce molte parti del nostro Paese. La fruizione dei contenuti e l’interazione in tempo reale, necessaria per la didattica a distanza (DAD), lascia indietro i ragazzi in condizioni socio-economiche più svantaggiate.

La scuola a distanza non è democratica e lo slogan “Non lasciamo indietro nessuno” è poco attuabile se non vengono forniti gli strumenti utili a tutti gli studenti. I prof si trovano a barcamenarsi in situazioni difficili non solo da un punto di vista dell’insegnamento ma anche umano. Le problematiche sociali in un momento d’emergenza vengono sottolineate e amplificate, l’isolamento tende a intaccare l’inclusione, elemento cardine della scuola, e la dispersione scolastica è in agguato dietro l’angolo. La DAD non potrà mai sostituire la didattica “on site”, fatta non solo di nozioni ma di condivisione di esperienze, di confronto, di crescita personale. Sono questi gli elementi che hanno spinto la prof nissena Maria Chiara Miccichè, dell’Istituto Comprensivo Maddalena-Bertani di Genova, a creare un ciclo di lezioni alternativo.

“Volevo regalare delle lezioni diverse, capaci di azzerare le distanze e incollarli entusiasti allo schermo”, armata di positive vibration l’insegnante ha accompagnato i ragazzi nel mondo della pallanuoto grazie a Niccolò Figari, vincitore dei mondiali nel 2019. I ragazzi hanno cavalcato l’onda virtuale con una lezione di surf con l’istruttrice Serena Gallone e immaginato grandi canestri con due giocatrici di basket: Matilde Pini, Basket Pegli (serie B1) e Mounia El Habbab, Sicily By Car Palermo Basket (serie A1).

La DAD e l’emergenza sanitaria hanno reso obsolete le vecchie abitudini: entrare in classe dopo il suono della campanella, scambiarsi sguardi assonnati con il compagno di banco, un “darsi il cinque”. Siamo animali sociali, abbiamo bisogno di empatia e ricreare un microsistema-classe in una videolezione, con un approccio diverso, regala agli studenti stimoli nuovi.

In fondo è questa la scuola, confrontarsi con mondi diversi e ampliare gli orizzonti rendendo l’esperienza formativa un’esperienza di vita.