di Danilo Napoli

Il 6 maggio 1952 moriva Maria Montessori, donna che ha contribuito allo sviluppo del nostro Paese sotto molti punti di vista.

Maria nasce a Chiaravalle, provincia di Ancona, nel 1870, sin da bambina dimostra di avere un’ intelligenza fuori dal normale, prosegue gli studi in modo impeccabile, fino a diventare una delle prime donne in Italia a prendere la laurea in Medicina. Il suo interesse per i bambini si manifesta già durante gli studi, andava infatti nei quartieri più disagiati della capitale per informarsi sulle condizioni di igiene medica in cui versavano. Spinta da un fortissimo interesse, decide quindi di specializzarsi in neuropsichiatria infantile, analizzando in laboratorio i batteri e le malattie che aveva riscontrato nelle sue visite nei quartieri romani.

Nel 1898 presenta al congresso pedagogico di Torino, per la prima volta, i risultati delle sue ricerche, la brillante esposizione e la acclamata valenza delle sue tesi fanno in modo che Maria riceve l’incarico di direttrice presso la scuola ortofrenica di Roma. In questo periodo della sua vita si innamora di Giuseppe Montesano, con il quale concepisce di nascosto il figlio Mario, il quale decide di affidare a una famiglia laziale, pagandogli comunque gli studi. Riuscirà a vederlo solo quando Mario avrà già compiuto 14 anni, fingendosi una zia. In seguito alla morte della precedente famiglia, riuscirà ad ottenere la tutela legale del figlio.

Negli anni a seguire all’incarico romano, collabora con la Croce Rossa italiana e nel 1904 consegue la libera docenza in antropologia e può dunque occuparsi dell’organizzazione educativa degli asili infantili. Così nel 1907 apre la prima “Casa dei bambini” dove può applicare “il metodo della pedagogia scientifica” testo tradotto e applicato successivamente in tutto il mondo. In quegli anni e nei decenni successivi nasce dunque e si sviluppa “Il Metodo Montessori”. Il Metodo mette al centro la libertà del bambino, in modo da tirargli fuori la sua spontaneità, per Maria la vera salute, fisica e mentale, è il risultato della liberazione dell’anima. In questo percorso di liberazione l’adulto deve intervenire solo per aiutarlo a conquistarla. Osservare il comportamento del bambino senza interferire gli permetterà di imparare e autocorreggersi.

Maria vive il ventennio fascista ovviamente non con pochi problemi. Inizialmente viene accusata di legami col regime, ma si può facilmente sostenere che una donna della sua intelligenza, capisce sin da subito che per perseguire nei suoi nobili progetti deve intrattenere un certo rapporto con il duce e il suo governo. Per questo, ai tempi, viene anche accusata di collaborare col fascismo, sebbene oggi è giusto rivedere e rivalutare la sua posizione. I suoi rapporti col fascismo iniziano a deteriorarsi dopo le pesanti accuse mosse da Lombardo Radice. Nel 1926 organizza il primo corso di formazione nazionale per insegnanti, patrocinato dal governo fascista, 180 sono le donne provenienti da tutta Italia, per imparare il rivoluzionario “Metodo Montessori”. Negl’anni a seguire si tengono corsi internazionali a Roma e dopo la conferenza sulla pace di Ginevra, i rapporti col fascismo si incrinano definitivamente. Nel 1934 vengono chiuse le scuole che adottano il metodo Montessori in Italia e in Germania.

Allo scoppio della seconda guerra mondiale Maria si trova, col figlio Mario, in India per un attività educativa, lì viene internata in quanto straniera e riesce a raggiungere l’Europa solo nel 1946, fa un breve ritorno in Italia dove riesce a riprendere le fila della sue attività, in seguito si trasferisce da amici in Olanda, nel 1951 le viene chiesto di riformare l’ordinamento scolastico del Ghana, ma rifiuta per via dell’ età, muore il 6 maggio 1952 a Noordwijk, nella sua lapide si legge  “Io prego i cari bambini, che possono tutto, di unirsi a me per la costruzione della pace negli uomini e nel mondo”.

Maria Montessori nel corso della sua straordinaria vita si è spesa anche per l’emancipazione femminile, partecipando a importanti congressi come quello di Berlino del 1896 e a quello successivo di Londra. Fu una delle donne più influenti del suo tempo e per molti anni la donna più influente d’Europa, ha svolto le attività di educatrice, pedagogista, medico, neuropsichiatra infantile, filosofa e scienziata con intelligenza e amore, il suo ricordo deve vivere in mezzo a noi e i suoi insegnamenti così come la sua intera esistenza non devono mai essere cancellati, affinché non rimanga nell’ immaginario della mia generazione solo come il fantastico volto raffigurato sulle mille lire, con le quali facevamo scorpacciate di caramelle, una volta usciti da scuola, ecco appunto una volta usciti da scuola.

In ricordo di Maria Montessori (31 Agosto 1870 – 6 Maggio 1952)