di Michele Ginevra
AL TEMPO DEL CORONAVIRUS
Mi mancano gli abbracci di mia figlia e mi manca poterle fare una carezza, distante da me solo 100 Km, ma una distanza che diventa infinita in tempi di coronavirus.
Mi manca poter prendere il primo aereo, arrivare a Roma e abbracciare mio figlio che non vedo da parecchi mesi, troppi per un cuore di padre.
Mi manca quel contatto allegro e scanzonato con i miei fraterni amici d’infanzia, fatto di strette di mano, pacche sulle spalle e abbracci affettuosi, ma anche con gli amici più recenti con i quali ho intensi rapporti umani e sociali.
Mi manca la semplice stretta di mano che si dà alla persona sconosciuta, quando un amico comune ci presenta, e ci scambiamo quei nomi che non ricordiamo più dopo pochi minuti, perché pronunciati in fretta e non li si capisce mai bene.
Mi manca ascoltare la musica di una band sconosciuta, in uno sconosciuto pub di Palermo, mentre insieme ad amici e a decine di altri sconosciuti, sorseggio un aperitivo portato da una cortese persona, altrettanto sconosciuta.
Se ci penso bene, oltre agli affetti lontani, mi mancano proprio tutte quelle cose “sconosciute” di cui continuamente veniamo circondati nella semplicità della nostra vita quotidiana. Quelle cose “insignificanti” con cui siamo a contatto tutti i giorni senza quasi che ce ne accorgiamo, ma che improvvisamente sentiamo che ci mancano solo quando le “perdiamo”.
Mi manca andare in giro con la mia fotocamera al collo, e piombare nel mezzo della frenesia quotidiana di persone sconosciute, per carpirne i sorrisi, le gioie, le tenerezze, ma anche le preoccupazioni, le ansie, i disagi, le paure… e fermare tutto in uno scatto.
Mi manca l’intimità di una passeggiata sul lungo mare di Mondello e immortalare in un solo scatto il mare, l’orizzonte, il cielo ed il volo di un gabbiano e vederci in quello scatto i miei pensieri portati in volo da un gabbiano sopra la vastità del mare, superare l’orizzonte e disperdersi nell’immensità del cielo.
Mi manca quella straordinaria semplicità della vita, spesso sconosciuta… ed oggi quasi dimenticata.
Foto: La spiaggia e il mare di Mondello
© Michele Ginevra
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