di Giulio Scarantino

Una finestrella abbandonata, ridotta ormai a cassonetto dell’immondizia, diventa oggetto dell’immaginazione di un’artista Lorenzo Ciulla che, per fortuna degli abitanti del quartiere e della città, è posta proprio di fronte alla sua abitazione. Per ulteriore straordinario segno del destino, il vicino dell’artista è un muratore, si chiama Aldo Iorio, ed armato di cazzuola e cemento è intervenuto anche lui per riadattare la finestrella abbandonata in un’ edicola votiva contemporanea.

Così la finestra abbandonata e segno dell’incuria dei passanti, nel silenzio delle strade deserte torna ad essere parte integrante del Quartiere e a vivere di bellezza propria. Proprio la finestra, simbolo di attesa e di paura di queste giornate si trasforma in simbolo della tradizione, della speranza, luogo di riflessione spirituale, di devozione, di vita. Diventa il simbolo dell’arte che vince sulla paura

Dalla finestra di fronte può ricominciare il nostro cammino verso una comunità migliore, dal nostro vicino uno spunto per una piccola rivoluzione. In questo bellissimo gesto di riqualificazione si cela un messaggio ancor più profondo che nelle semplice parole urlate dall’amico Giovanni in balcone possiamo ritrovare: ” Bella sta figuredda! Accussi finalmente facimmu a Novena appena sarà possibile.”.In questo piccolo gesto un messaggio è chiaro: torneremo a vivere.