di Giulio Scarantino
L’emergenza coronavirus sta mettendo a dura prova il mondo dello spettacolo, della cultura e della musica, avendo privato la possibilità di riunirsi per godere dell’intrattenimento e dell’ emozioni delle varie forme d’ arte. Eppure si moltiplicano in questi giorni gli anticorpi della cultura che ha sempre resistito alle intemperie del tempo e della storia.
In particolare questa è la prima vera crisi dall’esplosione dello sviluppo tecnologico ed è proprio attraverso quest’ultimo che la cultura sta tentando di reagire ad un periodo che ha stravolto la nostra quotidianità. Ancora una volta la cultura resiste alle intemperie della storia adattandosi agli strumenti che ne fanno parte. Nel nostro caso l’ iperconnessione, la capacità di creare spazi virtuali che possono superare le regole dello spazio e del tempo. Insomma siamo di fronte in questi giorni alla dimostrazione di una delle caratteristiche della cultura: la sua resilenza. Ancor più cuiroso è vedere che la resilenza della cultura sia fondata su quella stessa caratteristica che sta rendendo l’attacco del coronavirus incontrollabile: l’iperconnesione, la mobilità, la velocità del nostro mondo.
Nei giorni precedenti abbiamo mostrato come i musei resistono all’emergenza coronavirus, oggi invece un piccolo esempio di come anche in una città a misura d’uomo la musica non si ferma. Tra i tanti esempi che potrebbero farsi, con cantanti e musicisti nisseni che hanno in questi giorni condiviso la loro musica sui social con concerti in streaming o singole esibizioni, una colpisce particolarmente: il gruppo vocale “Amoris Laetitia” con l’esibizione classica di Ubi Caritas-Ola Gjeilo. L’esibizione del gruppo vocale colpisce particolarmente perché è innegabile le difficoltà di svolgere il solenne momento delle prove in tale contesto. Eppure attraverso gli strumenti tecnologici il gruppo vocale è riuscito a superare le difficoltà ed esibirsi emulando un vero e proprio incontro di voci e di emozioni.
Il gruppo vocale Amoris Lætitia è nato a Caltanissetta nel 2017 e ha nelle corde la raffinatezza della musica sacra, soprattutto antica, e la passione che pervade quella profana. Nell’Ottobre 2018 il gruppo vocale ha partecipato alla prima edizione dell’International Choral Contest “Vincenzo Amato”, classificandosi con il punteggio più alto della Categoria A, Sezione Gruppi Vocali e ottenendo i premi speciali “Videns – Categoria A” e “Miglior Direttore” dell’intero Contest. Per loro, così come per tutto il mondo dello spettacolo, questo è un momento di grave difficoltà che probabilmente provocherà danni irreparabili per il settore della musica. Eppure la passione per l’arte, “il bisogno di comunicare un sentimento di serenità intima e gioiosa” non ha fermato la giovane direttore del gruppo Laura Gallo.
Soprani : Chiara Ippolito, Tiziana Martorana, Emanuela Cavaleri.
Contralti : Giuliana Cancelliere, Silvia Cortese, Federica Russo, Sissel Bakkel.
Tenori : Giovanni Bunoni, Alessandro Pistone.
Bassi : Andrea Manta, Antonino Moribondo, Francesco Di Giugno.
Direttore: Laura Gallo
Insomma piccoli esempi di germogli in fiore, di positiva reazione ad un momento drammatico, che devono riempire le nostre giornate. Mai come in questo momento abbiamo tutti bisogno di connetterci con positività a ciò che ci sta intorno per scacciare via le tendenza degli ultimi giorni all’isolamento. Dai balconi in festa siamo passati alla “modalità silezioso” ma per fortuna c’è ancora chi fa diventare musica le nostre giornate.
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